domenica 25 settembre 2011

Hai visto com'è bello il cielo?

Vi ricordate il racconto intitolato "Il mio nome è Gustavo"? Bene, quello era incentrato sul gusto, mentre questo sulla vista. Ho in progetto di scrivere in tutto cinque racconti, uno per ognuno dei 5 sensi. Al momento ho solo questi due, ma prima o poi concluderò. Nel frattempo chiedo un piccolo favore a chi mi leggerà entrambi i racconti. Devo sceglierne uno da mandare ad un concorso (non ci sono indicazioni sul tema del racconto). Secondo voi qual è il migliore tra i due? Grazie mille per aver letto e per avermi dato il vostro parere! Buona lettura!

"Ehi, Mirella! Hai visto com'è bello il cielo?"
"Sì..."
"Non hai visto quanto è blu oggi? E non c'è nemmeno una nuvola!"
"Già..."
"Dai, Mirella, alza lo sguardo!"
Sapevo già cosa avrei visto. Preferivo continuare a fissare lo sguardo per terra.
"Insomma, Mirella, ti devo sollevare la testa a forza?"
"Ehi, ehi, lasciami! D'accordo, lo guardo...ecco! Sei contento, ora? Che seccatura..."
"Mirella, ma...come può essere una seccatura il cielo?"
"E' sempre lì, piatto e uguale. Cos'ha di così entusiasmante?"
"Piatto? Ma, Mirella...hai visto il blu quanto è intenso qui in montagna?"
Ecco il problema.
"No, non l'ho visto..."
"Dai, Mirella, non fare la spiritosa, come puoi non vederlo?"
"Non l'ho visto, punto"
Volevo sparire.
"Ma non noti la differenza col cielo di città?"
"Appena appena..."
"Ma, Mirella, c'è una differenza abissale!"
Forse per te, ma io...
"Mirella, ma...cos'hai? Sembri triste"
"Un po'..."
Finalmente se ne accorge.
"Non hai voglia di stare qui?"
"Sì che ne ho voglia"
"Allora cos'è? Ah, aspetta...hai le tue...insomma...hai capito?"
"No! Non ho le mie cose"
"Meno male...allora cos'hai? Su, parla"
Non mi capirebbe.
"Niente, dai, lascia perdere. Miei pensieri..."
"Eh, no, Mirella. Finché non mi dici perché sei triste, io insisto"
Che palle!
"Luca, per favore, non ho voglia di parlarne, ok?"
"Ma siamo amici da anni, ormai. Confidati un po'"
"E dovrei farlo proprio con te?"
"E perché non dovresti?"
"Ma...ti sei visto?"
Mi piace prenderlo in giro, mi tira un po' su di morale.
"No...evito gli specchi. Sai, no...romperli porta sfiga..."
"Ma smettila!"
"Oh, finalmente sorridi un po'!"
E' vero.
"Dai, Mirella! Che ti costa?"
"Ma lo sai che sei un gran rompi? Farti i fatti tuoi proprio no, eh?"
"Beh, mi conosci, no? Sono curioso"
E un po' ficcanaso.
"Se non vuoi dirmi perché sei triste almeno spiegami perché questo cielo non ti entusiasma!"
E' proprio quello il problema.
"Non mi entusiasma e basta. Che c'è da spiegare?"
"Eh, no, non me la dai a bere. Adesso ci sdraiamo e guardiamo il cielo"
Guarda cosa mi fa fare!
"Eccomi sdraiata, e ora?"
"Adesso, Mirella, chiudi gli occhi e fai un bel respiro"
Che secatura. Respiriamo a fondo, se no mi rompe di più.
"Bene, ora pensa al cielo"
"E poi?"
"Ma ci stai pensando?"
"Ma cosa vuoi che pensi? La distesa del cielo sempre monotona e uguale?"
"Allora non stai pensando al cielo!"
Eccolo che ricomincia!
"E cosa starei pensando?"
"Stai pensando la tua tristezza"
Zac! Una freccia ha fatto centro.

Silenzio.

"Ci hai pensato?"
"Come?"
"Mirella, hai pensato al cielo?"
"Sì...no...più o meno..."
"Allora, facciamo una cosa per volta...lenta come sei..."
Idiota...
"Ahio, Mirella! Le pacche fan male!"
"Te la meriti..."
"Va beh...chiudi di nuovo gli occhi"
"Fatto..."
"E non sospirare!"
"D'accordo, d'accordo"
"Rifai il respiro"
Ancora con questi respiri.
"Bene, ora immagina il blu del cielo"
Fosse facile.
"Immagina lo spazio immenso e aperto del cielo"
Questo è un po' più semplice.
"E ora pensa i confini del cielo"
"I confini?"
"Ah, ma allora immagini davvero!"
"Certo che lo faccio, ne dubitavi?"
"Un po'..."
"Ah, non ti fidi di me?"
"Beh..."
"Perché ci metti tanto a rispondere?"
"Dai, scherzo! Sì che mi fido"
Che bel sorriso.
"Comunque, Mirella, pensa ai confini del cielo"
"Quali confini? L'unico è il suolo, per il resto si estende all'infinitp!"
"E non è incredibile?
"Beh..."
Sì.
"Ma tu rimani triste Mirella lo vedo dai tuoi occhi"
Eccolo che torna alla carica.
"Mirella?"
"Sì?"
"Ti piacerebbe poter volare nel cielo? Libera e senza pensieri?"
"Voolare, oh-oh!"
"No, sul serio!"
"E da quando fai il serio?"
"Insomma, Mirella, ogni tanto anche io dico cose intelligenti. Ogni tanto..."
"Giusto ogni tanto, eh?"
"Hai sorriso di nuovo!"
Già, glielo devo riconoscere.
"Comunque Luca, non so se mi piacerebbe volare...e tu?"
Adesso dirà di sì e inizierà a parlarmi di nuovo del cielo, ci scommetto.
"Sai Mirella...no. Non vorrei volare"
Oh...ha detto no.
"Avresti paura, eh?"
"No, non è per quello"
Che tono serio che ha.
"Perché, allora?"
"Il bello è qui, è giù tutto vicino a me"
"Che paroloni! Come sei profondo, oggi"
"Beh...sarà la montagna..."
Sembra imbarazzato.
"Poi l'idea di volare via mi sembra quasi un fuggire dai problemi, non credi Mirella?"
"Se è così allora a volte vorrei davvero volare!"
"Ah sì?"
Sì...anche adesso sai?"
"Sono a tal punto una pessima compagnia?"
"Come? Oh, no, no, non per te"
"E come mai, allora?"
"A volte ci sono cose che pesano e che non puoi abbandonare o cambiare"
"Come no? Tutto può cambiare!"
"Tutto?"
"Tutto, ne sono convinto"
Ecco che fa la sua scena.
"Allora ti metto alla prova"
"Prego!"
"Come faresti a cambiare, ad esempio...la tua altezza!"
"Facile! Andrei in mezzo a persone più alte o più basse di me"
"Questa sì che è bella!"
"Ridi, ridi, intanto ho ragione"
"Oddio...mi vengono le lacrime dal ridere..."

Risate e poi silenzio.

"Allora, Mirella, ora ti dimostro che la mia altezza cambierebbe"
"Ok, ti ascolto"
"Prendi una persona più bassa di me"
"Ce l'hai di fronte"
"Bene. Io sono alto o basso?"
"Tra noi due sei più alto"
"Benissimo. Mettimi accanto a uno più alto di me...non so...Daniele, ad esempio"
"Beh, in questo caso saresti più basso"
"Esatto!"
"Sì, ma la tua altezza è la stessa, non l'hai cambiata!"
"Invece sì, in relazione a loro è o non è cambiata?"
"Sì, ma..."
"Mirella, sono due punti di vista diversi. Se non ti piace uno, guarda dall'altro no?"
Però! Che idea interessante.
"Ti ho vontinta?"
"Più o meno...mi sembra solo un gioco di parole..."
"Se ti convinci che la situazione è diversa, fidati, non rimane solo un gioco di parole"
Come faccio a convincermi?
"Ma...scusa...come fai a cambiare punto di vista?"
"Dipende! In che situazione?"
"Beh..."
Mi sta incastrando.
"Non so...ah, ecco!"
"Cosa?"
"Ad esempio un malato che vede tutto negativamente"
"Difficile. Che tipo di malattia?"
"Boh...qualsiasi?"
"Beh...se ha semplicemente la febbre è facile"
"Allora diciamo una malattia che dura per sempre"
"Tipo?"
"Tipo...diabete?"
"Beh...penso che bisognerebbe vedere i lati positivi"
"Che lati positivi vuoi avere in una malattia?"
Ecco che il suo argomento crolla.
"Beh, immagino che i parenti e gli amici gli presterebbero molta attenzione"
"Sai che consolazione..."
"Non si ingrassa perché si evitano dolci!"
"Dai, non scherzare! Non è mica così semplice!"
"Va bene, lo ammetto...non lo so...però..."
"Però?"
"Però sono sicuro che c'è modo di cambiare il proprio punto di vista anche in quella situazione!"
Eccolo di nuovo a ribadire la sua idea.
"Ma...posso farti una domanda?"
"Sentiamo..."
Cosa vorrà sapere adesso?
"Perché mi hai fatto proprio questo esempio?"
Zac! Una seconda freccia ha colpito il bersaglio.

Silenzio.

"Scusa, Mirella, se non vuoi rispondere lascia perdere, non fa niente"
E' insistente, ma sa anche essere gentile.
"Beh...secondo te perché te l'ho chiesto?"
"Oddio!"
"Cosa?"
"Hai il diabete!"
"No, idiota!"
Cretino.
"Meno male...ma...non è che..."
"Cosa?"
"Sì...cioè...non è che...insomma...sei malata?"
Cosa gli dico adesso?
"Sospiri...ho colto nel segno?"
"Beh...diciamo di sì..."
"Mirella, davvero? E' qualcosa di grave?"
"Sì...sono malata terminalmente..."
"Mirella..."
"No, scherzo! Sto bene! Non fare quella faccia da funerale"
"Mirella! Non dire mai più cose del genere. Non si scherza su certe cose"
Però! L'ho spaventato veramente. Sembra che ci tenga a me.
"E cos'hai, in realtà?"
"Non l'ho mai detto a nessuno, ma...sono daltonica"
"Daltonica?"
"Sì, quando vedi alcuni colori al posto di altri"
"Sì, sì, so cosa vuol dire...ma...veramente?"
"Già"
"Quindi..."
"Quindi il tuo cielo blu, per me è rosso"
"Rosso?"
"Sì, tutto tutto rosso. Il blu proprio non lo vedo"
"Ma...ma..."
E' terribile?
"E' una figata!"
"Che?"
Devo aver sentito male.
"E' fantastico" E' incredibile!"
Mi prendi anche per il culo?"
"No, no scusami Mirella, non voglio prenderti in giro, sul serio"
"troppo tardi..."
Che pezzo di...
"Mirella, ma ti rendi conto: tu vedi il mondo come nessun altro lo vede. Sei unica!"
"E secondo te io sono contenta di non vedere il blu e di essere l'unica, cioè l'anormale?"
"Anormale? E chi te lo dice?"
"Tutti vedono in un modo e io in un altro: secondo te chi è normale? Io o tutti gli altri?"
Dio, quanto mi sta facendo infuriare!
"Tu e gli altri!"
"Gran bella risposta!"
"Mirella, non sto facendo dell'ironia, davvero"
"Sì, come no!"
"Pensaci un secondo. E se fossi tu quella che vede il mondo com'è davvero e fossimo noi i malati?"
"Sì, come no..."
"Perché non potrebbe essere così, pensaci!"
"Perché la mia è una disfunzione!"
"Forse, ma forse è un dono per te. Tu sei speciale e puoi guardare il mondo in modo unico!"
"Vorrei guardarlo come tutti il mondo!"
"Mirella, non piangere"

Lacrime. Abbraccio e silenzio.

"Se incontri un genio pensi che sia anormale?"
"No..."
"Perché allora non può essere lo stesso anche per te?"
"Perché vedendo il cielo rosso io non divento eccezionale come un genio"
"E' qui che ti sbagli! Hai una posizione unica!"
"Questo è vero, ma ciò non la rende desiderabile"
"Forse, ma dal momento che la possiedi perché non farne un tuo privilegio?"
"Fosse facile..."
"Io sto provando ad immaginare il cielo rosso...ma proprio non ci riesco, sai?"
"E io vorrei immaginarlo blu, ma non ci riesco..."
Mi torna da piangere...
"Visto che siamo uguali Mirella?"

Sorriso.

"Com'è il tuo cielo rosso, come lo vedi?"
"E' un cielo che sembra non far luce"
"In che senso?"
"Le nuvole e il sole, a volte sembrano perdersi nel rossore"
"E poi?"
"Quando c'è lo smog in città prende un colore davvero triste"
"Succede lo stesso col blu"
"Qui in montagna, però, è davvero limpido: è sorprendente!"
"Sì...lo guarderesti per ore!"
"Adesso che lo guardo lo trovo davvero profondo...quasi non lo riconosco"
"Il cielo è un mistero meraviglioso, non credi?"
"Sì...è lì, così vicino e così lontano"
"Non credi che sia un po' come noi due?"
"In che senso?"
"Non ti sembra solo?"
"Sì...a volte sì"
"Così vasto che a volte vorresti riempirlo"
"Già"
"Così grande e profondo da dare le vertigini, ma al tempo stesso da affascinare"
"Hai ragione...ma perché sarebbe come noi due?"
"Io mi sento solo a volte..."
E' arrossito.
"Anche io..."
"E poi, ti è mai capitato Mirella, di sentirti grande e vuota al tempo stesso?"
"Spessissimo"
"Ti guardi mai dentro provando le vertigini per quello che trovi?"
"Sì, anche se non riesco mai a smettere di continuare a guardare"
"Esatto..."

Abbraccio e silenzio. Sorrisi.

"Luca, tu cosa vedi quando ti guardi dentro?"
"All'inizio sembra tutto buio e mi sento vacillare"
"Allora distogli lo sguardo?"
"No, si accende una luce e tutto diventa rosso"

Silenzio.

"E tu, Mirella?"
"Anche io sento le vertigini e ho spesso voglia di smettere di guardare"
"E lo fai o continui?"
"E' troppo affascinante per smettere"
"E come fai per le vertigini?"
"Ad un certo punto anche da me si accende una luce e tutto si colora"
"Di che colore diventa?"
"Blu"

2 commenti:

Paolo ha detto...

A me personalmente è piaciuto di più gustavo. bello anche questo ma, mi piace di più Gustavo

Francesco ha detto...

Quindi li hai letti entrambi? Grande Pol! Allora segno un voto per Gustavo! ;)