mercoledì 14 settembre 2011

Gmg a Madrid: tanto...ma non troppo!

A ormai un mese dalla Gmg sembra strano tornare a pensare a quei momenti così unici e speciali. Nonostante il caldo si faccia ancora sentire l'estate mi sembra già lontana e gli impegni quotidiani cominciano a tornare. La Gmg, però, ha lasciato il segno, ne sono convinto. Alla partenza eravamo già emozionati sicuri che il viaggio avrebbe riservato tante soprese, tante gioie, ma anche tante fatiche.
Per fortuna l'inizio è stato relativamente tranquillo, escludendo il ritardo del volo e la prima delle tante cene fatte alle undici. Infatti la prima notte è trascorsa in albergo, in un vero letto, che nei giorni successivi ci sarebbe mancato. Poi, al mattino, durante la messa abbiamo sperimentato per la prima volta l'accoglienza spagnola: un calore e un entusiasmo che ci ha fatto sentire a casa.
A pranzo, poi, non mancavamo di gustare qualche specialità. Qualcuno ha provato subito la paella, mentre io, insieme ad altri, abbiamo sperimentato il rabo de toro, cioè la coda di toro: davvero tenera e ottima!
La sera, comunque, dopo un'interminabile attesa fuori dall'alloggio, entriamo in uno dei padiglioni della fiera di Madrid, pronti a sistemarci per terra in mezzo a migliaia di persone. Immaginate che camminate per arrivare in bagno, in particolare quello in fondo...

Per fortuna, poi, la colazione ci veniva data direttamente nell'alloggio.

Il nostro secondo giorno a Madrid, finalmente inizia la vera Gmg! Ci troviamo in mezzo alla città tra pellegrini arrivati da tutto il mondo, salutando, fotografando e domandando da dove provengono. L'emozione di essere lì, così diversi, ma così vicini è sempre incredibile. E' bello, in particolare guardare i volti. Ogni volto è diverso e unico. Lì a Madrid, però, c'era sempre un sorriso, uno sguardo d'intesa e un'espressione di gioia: le differenze sembravano davvero sparire.

La Gmg, però, a volte si presenta anche nella fatica. Quante file abbiamo dovuto fare da pellegrini! Tra il mangiare, le visite (ad esempio in quattro siamo andati al museo del Prado), il bagno o per entrare o accedere ad un evento: tante volte è capitato di trovarsi fermi in mezzo a oceani di pellegrini, magari sotto il sole cocente, aspettando di arrivare. Una fatica che talvolta può togliere voglia e energia.
Fortunatamente, però, la fatica e il caldo si dimenticano presto e ciò che rimane è la soddisfazione di aver raggiunto la meta, la gioia di aver condiviso il momento difficile e faticoso con amici e pellegrini. Come all'arrivo del papa. La folla ammassata, il sole che picchiava, dover tenere il braccio teso in alto pronti a scattare la foto al suo passaggio, sperando di premere il pulsante al momento giusto: tutti sforzi che diventano minimi di fronte alla gioia di ogni pellegrino presente in quel momento, pronto a urlare, cantare e gridare "Esta es la Joventud del Papa!!!" (Questa è la gioventù del papa).
La Gmg, però, non si riduce alla folla e ai numeri, come ci ricordava il vescovo della seconda catechesi. Le giornate trascorse lasciano sicuramente qualcosa di più qualcosa che va oltre l'essere stati dieci, cento o un milione! Infatti un numero indica una quantità, ma occorre domandarsi, a volte, qual è la qualità che si cela dietro quei numeri. E la Gmg di sicuro trasmette proprio questo: quei numeri sono davvero di ottima qualità! Ad esempio, colpiscono le persone che approfittano della possibilità di confessarsi, oppure il modo in cui i giovani seguono una messa o la catechesi o qualunque altro evento. Naturalmente non sempre succede così. Ogni tanto capita anche di vedere ragazzi e ragazze più distratti, magari che preferiscono divertirsi fra loro piuttosto che ascoltare il vescovo o il papa. Credo, però, che la Gmg sia speciale e che anche in questi giovani abbia lasciato il segno.

La Gmg fa dormire poco, questo bisogna ammetterlo. Ci si alza presto, si va a letto tardi, magari si dorme male nel sacco a pelo per terra oppure c'è troppo rumore o spengono le luci troppo tardi o altri inconvenienti. E' frequente, quindi, assistere a scene di questo genere...

Subito dopo, però, si è pronti a tornare in pista, a seguire un nuovo evento, a cantare, a salutare, fotografare e, cosa più importante, a pregare.

Ma arriviamo ormai alla conclusione: il penultimo giorno partenza per Cuatro Vientos, luogo della veglia col papa. Inevitabilmente ci si carica dei propri zaini, del sacco a pelo e cambio di vestiti per affrontare la notte all'aperto. Oltre al peso, occorre sopportare il caldo, il cammino fino al luogo della veglia e...

...e bisogna sapersi adattare alle condizioni del luogo!



La notte della veglia, poi, abbiamo dovuto affrontare il brutto tempo: il vento si è scatenato su Cuatro Vientos, insieme alla pioggia. Oltre alla polvere che si è alzata, si è anche sparsa la spazzatura. In più si è formato un po' di fango che ci ha sporcato per bene. Naturalmente, l'altoparlante non funzionava e seguire la veglia è stato praticamente impossibile. In più non vedevamo nemmeno il megaschermo...
Insomma, ricapitolando, in questa Gmg abbiamo dovuto sopportare tanto caldo, tanta fatica, tanto peso da trasportare, tante file, tanto vento e tanta pioggia la sera della veglia. Tante cose che potrebbero far credere che le giornate non siano trascorse poi così bene.
In realtà ogni cosa è passata, è stata superata ed è facile vedere come il "tanto" non sia mai diventato "troppo"! E poi abbiamo avuto tanto divertimento, tanta gioia, tante risate, tante amicizie, tanta unità, tante soddisfazioni e tanti incontri, in particolare uno, che, anche se è stato ostacolato il giorno della messa col papa (le particole si erano rovinate col vento e la pioggia che ha fatto crollare i tendoni delle cappelle), è stato comunque di una presenza forte e unica per chi ha saputo cercarlo, così da sperimentare l'insegnamento dell'apostolo Paolo e delle catechesi: "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (Col 2, 7).

2 commenti:

Pol ha detto...

Tante sono state le file che a ogni gmg non mancano mai i disagi, dal aspettare tanto, prima di approdare all'alloggio, alla pioggia a cuatro vientos e credo che la forza di continuare in quella situazione sia stato proprio il Signore a darci la forza di proseguire. Bel post !!

Anonimo ha detto...

mi piace molto il tuo post, devo dire che effettivamente le fatiche si ci sono state, perchè eravamo sempre stanchi, però a me personalmente queste fatiche non sono pesate, perchè ero felice e contento di essere presente a questa gmg.in ogni caso la mia personale opinione è che le fatiche, devono essere presenti nella gmg, perchè se non ci fossero, non sarebbe una vera gmg, o per lo meno non come la intendo io. la gmg secondo me è piena di bei momenti, ma deve a parer mio avere anche dei momenti di fatica (ovviamente non eccessiva), perchè proprio questi momenti aiutano a migliorare certi aspetti della propria personalità, e servono per imparare ad arrangiarsi....io credo fermamente che la gmg sia una esperienza DA FARE,perchè è cmq una esperienza che RIMANE IMPRESSA NEL CUORE E NEI PENSIERI DI CIASCUNO DEI PARTECIPANTI, SIA NELLE PERSONE CHE LA APPREZZANO DI PIU, SIA NELLE PERSONE CHE LA SANNO APPREZZARE MENO....QUINDI, PERCHE' NON ANDARE A RIO DE JANEIRO???? PERCHE' COSTA TROPPO FORSE? CIAOO ANDREA