mercoledì 21 ottobre 2009

Emanuele (seconda parte)

"E poi Gesù è nato?" interruppe Emanuele.
"Sì, però non in un luogo qualunque. Vedi, Maria e Giuseppe sono vissuti tanto e tanto tempo fa, quando ancora c'era l'impero romano. A quel tempo non c'erano gli ospedali in cui andare" disse la nonna.
"Dove è nato, allora?" domandò Emanuele.
"In una mangiatoia...in una stalla" aggiunse la nonna, allo sguardo perplesso del nipote.
"In una stalla?" ripeté sbalordito Emanuele.
"Esatto! Non devi pensare, però, che Maria e Giuseppe abbiano voluto che Gesù nascesse lì! Loro erano in viaggio, per registrare i loro nomi per il censimento, nella città di Betlemme. Qui, però, c'era molta gente, quindi non trovarono dove passare la notte. E' per questo che si rifugiarono in una stalla" spiegò la nonna.
"Poveretti...! E Gesù è nato proprio lì?" chiese Emanuele.
"Proprio lì! Ma non credere che sia nato al freddo e in solitudine. Devi sapere che sopra alla stalla brillava una stella, che era più grande di tutte le altre! E quella stella indicava e illuminava proprio il luogo in cui era nato Gesù!"
"Incredibile!" commentò il bambino.
"Sì! Ma non è finita qui! Molti, vedendo quella stella andarono a vedere cosa c'era, e quando trovarono e videro Gesù, cominciarono a fargli visita, a fargli dei regali, e a volergli bene!"
"Perché facevano questo? Non era un bambino come gli altri? Cosa aveva di speciale?" domandò Emanuele.
"Vedi, Gesù era davvero speciale! La sua nascita è stata annunciata da un arcangelo. Il luogo in cui è nato è stato segnato da una stella bellissima. E poi - quasi dimenticavo - tantissimi angeli erano lì ad annunciare la sua nascita!" rispose la nonna.
"Continuo a non capire..." ribadì il nipote.
"Gesù era così speciale perché non era solo figlio di Maria e Giuseppe, ma perché era il figlio di Dio! E' per questo che tutti andavano a trovarlo" disse la nonna.
Emanuele stava per dire qualcosa, ma guardando la nonna negli occhi capì che non lo stava prendendo in giro. Tacque per un po', poi disse: "Ma...questa storia è vera?"
"Certamente!" rispose la nonna. Poi aggiunse, vedendo il bambino più taciturno del solito, "non riesci a crederci?"
"Mi sembra tutto molto strano" ammise Emanuele.
"Allora pensa a questo: se incontrassi Gesù e Lui ti parlasse di persona, gli crederesti?" domandò la nonna. Il nipote annuì convinto. "Molto bene. Ma se tu non lo incontrassi mai, e sentissi solo parlare di Lui da altre persone, come me o la mamma, cosa faresti? Ci crederesti? O no?"
Il bambino ci pensò, poi disse: "Non lo so. Forse ci crederei, forse no. Siccome me lo dici tu, però, mi fido".
"Ecco, hai visto? Hai appena detto che puoi scegliere! E' proprio questo l'importante! Cosa pensi che sia più bello? Essere costretti a credere perché Gesù ti dice che le cose stanno così, oppure credere perché hai scelto di fidarti e di ascoltare?" chiese la nonna.
"Io preferirei scegliere, anche se...se Gesù mi dicesse la verità, sarebbe più semplice, no?" rispose Emanuele.
"Sì, sarebbe più semplice, ma a quel punto tu non avresti alcun merito, giusto? E poi non saresti più libero, perché sapendo come stanno le cose non potresti dire che non è vero".
"Hai ragione! Mi sembra come quando aiuto la mamma!" disse Emanuele.
"Cioè?" domandò la nonna.
"Quando la aiuto io, lei è più contenta di quando mi obbliga a farlo!" spiegò il nipote.
"Esatto! Per Gesù è lo stesso! Sarebbe triste se ci obbligasse a fare sempre le cose giuste, perché dopo non le faremmo volentieri!"
"Che bello, nonna! Io voglio credere a Gesù!" affermò entusiasta il bambino.
"Sono davvero contenta! E sai una cosa?"
"Cosa?" chiese curioso Emanuele.
"Domani è il suo compleanno! Il 25 dicembre!" rispose la nonna.
"Davvero? Allora bisogna fargli un regalo!" disse innocentemente il bambino.
"Non è così facile! Però possiamo andarlo a trovare!" disse divertita la nonna.
"Come? Dove? Andiamo subito?" domandò impaziente Emanuele.
"Domani mattina! Domani mattina ti porto in chiesa e ti farò vedere dov'è Gesù, e come salutarlo!"
"Non vedo l'ora nonna!" esclamò il nipote. Poi aggiunse: "E quand'è che mi racconti altro di Gesù?"
"Ci sarà tempo Emanuele" disse la nonna, carezzando il volto del nipote. "Vedrai che imparerai a conoscerlo e a incontrarlo!"
Emanuele era incantato! Continuava a pensare a ciò che la nonna gli aveva detto, di Maria, dell'arcangelo, di Gesù, e della stella! Voleva sapere altro, ma con la nonna aveva imparato ad attendere e ad avere pazienza.
Immerso nei suoi pensieri, Emanuele non si era nemmeno accorto che la cena era finita e che era ora, per lui, di andare a letto. Fu solo quando sua mamma gli disse di andare a prepararsi che si rese conto di essere davvero stanco.
Appena coricato si addormentò e cominciò a sognare. Sognò di Gesù nella stalla, sognò tanti angeli e sognò sua nonna che lo accompagnava in chiesa e questa sembrava la casa della nonna, dove lui stava sempre tanto bene!

Continua fra una settimana...

3 commenti:

Paolo ha detto...

Molto bello il seguito, magari ci fossero ancora persone come "la nonna di emanuele", che raccontano di Gesù o di altri personaggi, ma i giovani di oggi con la tecnologia rischiano di aver sempre meno imagginazione.

ita ha detto...

che bello Francescooooooo..
è stupenda come idea..
fare una storia a puntate..comunque..questo "episodio" mi è piaciuto..bravo Francesco..dirò qualkosa di + in segiuto :D
ciaoooooo

Sebastian ha detto...

Bello Francy! Aspetto il seguito! Pol, hai ragione... forse le nonne come questa sono in via di esaurimento! E anche i bimbi... non si stupiscono più di nulla! Emanuele è molto fortunato.