Il ragazzo, confuso dalle parole enigmatiche, replicò: "Non capisco cosa intendi. Puoi spiegarti meglio?"
Il vecchio rise di nuovo. Poi aggiunse: "Vedi ragazzo, spesso qualcosa o qualcuno cambia. Da un modo di essere cambia. In meglio? In peggio? Non interessa! Ciò che conta, è che lo stato iniziale è già passato e andato nel dimenticatoio!"
Il ragazzo, ancora incerto su come interpretare le parole del vecchio, disse: "Ma a cosa ti riferisci?"
Il vecchio rise una terza volta, e, dopo essersi ripreso, rispose: "Ragazzo, non c'è bisogno che io ti spieghi oltre. Quello che hai ascoltato è solo un mio gioco, un mio vaneggiamento, un sasso in un fiume: non cambia la corrente. E' solo una sciocchezza vissuta sulla mia pelle...una sciocchezza che mi sono cercato."
Il ragazzo, ormai arreso a non capire cosa intendesse il vecchio, chiese: "E...sei pentito di questa sciocchezza?"
Il vecchio, finalmente senza ridere, fece un bel sorrriso soddisfatto, inspirò un po' d'aria fresca, e rispose: "Assolutamente no! E' stata una semplice e piacevole sciocchezza, anche se non credo che tornerà."
Il vecchio strofinò amichevolmente la testa del ragazzo, poi si alzò e se ne andò, lasciandolo solo tra i suoi dubbi, che presto dimenticò per dedicarsi a cose più importanti.
