tag:blogger.com,1999:blog-10156038960492641662024-03-13T19:46:28.167+01:00OltreFrancescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.comBlogger60125tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-35287376569962635812011-12-10T10:53:00.004+01:002011-12-10T11:32:43.296+01:00A Roma, tra Dolce vita e un'intervista<div style="text-align: justify;">Due giorni a <span style="font-weight: bold;">Roma</span>, un tour de force notevole, almeno per me, poco abituato. Strano, poi, pensare di essere lì per lavoro. Infatti martedì mattina mi sarei recato alla libreria della mia casa editrice per registrare l'<span style="font-weight: bold;">intervista</span> che poi andrà in onda su <span style="font-weight: bold;">Sky</span>, a gennaio. Ma procediamo con ordine.<br />Lunedì, arrivo da solo alla stazione di Roma, con un cielo grigio ad accogliermi. La temperatura più alta rispetto a Bologna, però, restituisce un clima più simile alla primavera che all'autunno. Muovo i primi passi per arrivare all'alloggio e depositare un po' di peso, quando alcune gocce cominciano a bagnarmi gli occhiali. Alzo il cappuccio e proseguo. Dopo pochi minuti, all'improvviso, una gran pioggia comincia a scendere! Sono stato costretto a ripararmi e a correre in <span style="font-weight: bold;">Santa Maria Maggiore</span>. Non che la cosa mi sia dispiaciuta, anzi! Ho potuto fare una piacevole visita della chiesa.<br />Una volta uscito, finalmente la pioggia ha smesso e posso raggiungere l'alloggio, sistemarmi un po' e poi ripartire per visitare qualcosa. Camminando verso il centro, passo vicino a <span style="font-weight: bold;">Castel sant'Angelo</span>, e una foto è d'obbligo.<br /><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-L7jXm8qptcM/TuMsu0WwRqI/AAAAAAAAAis/2UXlLlqdg3g/s1600/PC050004.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-L7jXm8qptcM/TuMsu0WwRqI/AAAAAAAAAis/2UXlLlqdg3g/s320/PC050004.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684436337511384738" border="0" /></a></div><div style="text-align: justify;">L'avrei anche visitato, ma, ahimè, è chiuso il lunedì! Così proseguo verso <span style="font-weight: bold;">San Pietro</span>. Faccio la fila tra una marea di turisti spagnoli e finalmente entro.<br /></div><br /><div style="text-align: justify;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-TFyokQHG4Ig/TuMsvAYLV8I/AAAAAAAAAi4/OrqLZzOnEXk/s1600/PC050007.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-TFyokQHG4Ig/TuMsvAYLV8I/AAAAAAAAAi4/OrqLZzOnEXk/s320/PC050007.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684436340738578370" border="0" /></a></div><div style="text-align: justify;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-G3OoFZulGC8/TuMsvjtSlOI/AAAAAAAAAjE/CufKjgYg3BU/s1600/PC050008.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-G3OoFZulGC8/TuMsvjtSlOI/AAAAAAAAAjE/CufKjgYg3BU/s320/PC050008.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684436350222374114" border="0" /></a></div><div style="text-align: justify;">Ogni volta rimango stupito della grandezza della basilica. Mi colpisce sempre. Purtroppo, però, mi infastidisce sempre anche la gente che c'è dentro. Rumorosa, chiacchierona, sempre a fare foto in un brusio che toglie qualcosa a questo luogo. In ogni caso, nulla mi impedisce di fermarmi e trovare un momento di raccoglimento o di sostare alcuni minuti di fronte alla <span style="font-weight: bold;">Pietà</span> di Michelangelo.<br />Uscito da lì, decido di fare una bella passeggiata sempre in zona. Passo così in piazza <span style="font-weight: bold;">Navona</span>, il <span style="font-weight: bold;">Pantheon</span>, superando la <span style="font-weight: bold;">fontana di Trevi</span>...<br /><br /></div><a href="http://4.bp.blogspot.com/-9URfFVfGsA4/TuMswPcmedI/AAAAAAAAAjQ/Uz_xZ-ULK7c/s1600/PC050009.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-9URfFVfGsA4/TuMswPcmedI/AAAAAAAAAjQ/Uz_xZ-ULK7c/s320/PC050009.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684436361963534802" border="0" /></a>...e giungendo infine all'inizio di <span style="font-weight: bold;">via V. Veneto</span>, il luogo per eccellenza della <span style="font-style: italic;">Dolce Vita</span>.<br /><br /><div style="text-align: justify;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-bMleRf0iqus/TuMswwqgZrI/AAAAAAAAAjg/fBKoJ7Zsi78/s1600/PC050010.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-bMleRf0iqus/TuMswwqgZrI/AAAAAAAAAjg/fBKoJ7Zsi78/s320/PC050010.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684436370880226994" border="0" /></a></div><div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-uZxN5z8EUEk/TuMtYs-HBCI/AAAAAAAAAjo/FidgUDXYhtI/s1600/PC050011.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-uZxN5z8EUEk/TuMtYs-HBCI/AAAAAAAAAjo/FidgUDXYhtI/s320/PC050011.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684437057083474978" border="0" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-weight: bold;">Ennio Flaiano</span>, che collaborò con <span style="font-weight: bold;">Fellini </span>per la sceneggiatura del film <span style="font-style: italic;">La Dolce Vita</span>, scrive nei <span style="font-style: italic;">Fogli di via Veneto</span>: "Il film avrà per titolo <span style="font-style: italic;">La dolce vita</span> [...]. Uno dei nostri luoghi dovrà essere forzatamente via Veneto, che diventa sempre più festaiola [...]. Come può cambiare una strada! Ora che sta arrivando l'estate salta agli occhi che questa non è più una strada, ma una spiaggia. I caffè che straripano sui marciapiedi - quanti sono? sei? sette? - hanno ognuno un tipo diverso di ombrellone per i loro tavoli, come gli stabilimenti balneari di Ostia: e non sono ombrelloni da strada, ma da festa galante." Forse oggi di quell'incanto e di quell'atmosfera non la si percepisce più, però immagino che la sera riservi ancora quel fascino.<br />Veniamo, ora, al martedì mattina: raggiungo la libreria e scopro che oltre a me ci sono altri 5 o 6 autori che devono registrare l'<span style="font-weight: bold;">intervista</span>. Dopo esserci sistemati, ci spiegano come procedere. Innanzitutto, a turno avremmo registrato per il programma <span style="font-weight: bold;">10libri</span>. Ognuno aveva a disposizione 5 minuti per presentarsi e parlare del proprio libro, con qualche consiglio ai lettori. La seconda registrazione, invece, era un'intervista vera e propria per il programma <span style="font-weight: bold;">Se Scrivendo</span>: l'intervistatore ci presentava e faceva delle domande sull'opera, dandoci modo di parlare di alcune curiosità, ad esempio del titolo, dell'intento, come è nata l'idea o cose di questo genere. E' stata un'esperienza molto bella e stimolante, anche se molto emozionante! Non nego il disagio di essere così al centro dell'attenzione con la telecamera puntata contro e tutti in silenzio ad ascoltare quello che dico. Nonostante tutto lo rifarei!<br />E per concludere ecco una foto del mio libro, "<a href="http://https://www.facebook.com/pages/Dove-il-Mistero-ti-condurr%C3%A0/215584198511986"><span style="font-weight: bold;">Dove il Mistero ti condurrà</span></a>" sullo scaffale della libreria: che soddisfazione!<br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-GgEOesGb-3Q/TuMtY3vhHSI/AAAAAAAAAj0/Vdwn4_QlvQU/s1600/PC060013.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-GgEOesGb-3Q/TuMtY3vhHSI/AAAAAAAAAj0/Vdwn4_QlvQU/s320/PC060013.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5684437059975060770" border="0" /></a>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-45383970600618747342011-09-25T14:52:00.007+02:002011-10-03T17:50:39.693+02:00Hai visto com'è bello il cielo?Vi ricordate il racconto intitolato "Il mio nome è Gustavo"? Bene, quello era incentrato sul <span style="font-weight: bold;">gusto</span>, mentre questo sulla <span style="font-weight: bold;">vista</span>. Ho in progetto di scrivere in tutto cinque racconti, uno per ognuno dei <span style="font-weight: bold;">5 sensi</span>. Al momento ho solo questi due, ma prima o poi concluderò. Nel frattempo chiedo un piccolo favore a chi mi leggerà entrambi i racconti. Devo sceglierne uno da mandare ad un <span style="font-weight: bold;">concorso </span>(non ci sono indicazioni sul tema del racconto). Secondo voi qual è il migliore tra i due? Grazie mille per aver letto e per avermi dato il vostro parere! <span style="font-weight: bold;">Buona lettura</span>!<br /><br />"Ehi, Mirella! Hai visto com'è bello il cielo?"<br />"Sì..."<br />"Non hai visto quanto è blu oggi? E non c'è nemmeno una nuvola!"<br />"Già..."<br />"Dai, Mirella, alza lo sguardo!"<br />Sapevo già cosa avrei visto. Preferivo continuare a fissare lo sguardo per terra.<br />"Insomma, Mirella, ti devo sollevare la testa a forza?"<br />"Ehi, ehi, lasciami! D'accordo, lo guardo...ecco! Sei contento, ora? Che seccatura..."<br />"Mirella, ma...come può essere una seccatura il cielo?"<br />"E' sempre lì, piatto e uguale. Cos'ha di così entusiasmante?"<br />"Piatto? Ma, Mirella...hai visto il blu quanto è intenso qui in montagna?"<br />Ecco il problema.<br />"No, non l'ho visto..."<br />"Dai, Mirella, non fare la spiritosa, come puoi non vederlo?"<br />"Non l'ho visto, punto"<br />Volevo sparire.<br />"Ma non noti la differenza col cielo di città?"<br />"Appena appena..."<br />"Ma, Mirella, c'è una differenza abissale!"<br />Forse per te, ma io...<br />"Mirella, ma...cos'hai? Sembri triste"<br />"Un po'..."<br />Finalmente se ne accorge.<br />"Non hai voglia di stare qui?"<br />"Sì che ne ho voglia"<br />"Allora cos'è? Ah, aspetta...hai le tue...insomma...hai capito?"<br />"No! Non ho le mie cose"<br />"Meno male...allora cos'hai? Su, parla"<br />Non mi capirebbe.<br />"Niente, dai, lascia perdere. Miei pensieri..."<br />"Eh, no, Mirella. Finché non mi dici perché sei triste, io insisto"<br />Che palle!<br />"Luca, per favore, non ho voglia di parlarne, ok?"<br />"Ma siamo amici da anni, ormai. Confidati un po'"<br />"E dovrei farlo proprio con te?"<br />"E perché non dovresti?"<br />"Ma...ti sei visto?"<br />Mi piace prenderlo in giro, mi tira un po' su di morale.<br />"No...evito gli specchi. Sai, no...romperli porta sfiga..."<br />"Ma smettila!"<br />"Oh, finalmente sorridi un po'!"<br />E' vero.<br />"Dai, Mirella! Che ti costa?"<br />"Ma lo sai che sei un gran rompi? Farti i fatti tuoi proprio no, eh?"<br />"Beh, mi conosci, no? Sono curioso"<br />E un po' ficcanaso.<br />"Se non vuoi dirmi perché sei triste almeno spiegami perché questo cielo non ti entusiasma!"<br />E' proprio quello il problema.<br />"Non mi entusiasma e basta. Che c'è da spiegare?"<br />"Eh, no, non me la dai a bere. Adesso ci sdraiamo e guardiamo il cielo"<br />Guarda cosa mi fa fare!<br />"Eccomi sdraiata, e ora?"<br />"Adesso, Mirella, chiudi gli occhi e fai un bel respiro"<br />Che secatura. Respiriamo a fondo, se no mi rompe di più.<br />"Bene, ora pensa al cielo"<br />"E poi?"<br />"Ma ci stai pensando?"<br />"Ma cosa vuoi che pensi? La distesa del cielo sempre monotona e uguale?"<br />"Allora non stai pensando al cielo!"<br />Eccolo che ricomincia!<br />"E cosa starei pensando?"<br />"Stai pensando la tua tristezza"<br />Zac! Una freccia ha fatto centro.<br /><br />Silenzio.<br /><br />"Ci hai pensato?"<br />"Come?"<br />"Mirella, hai pensato al cielo?"<br />"Sì...no...più o meno..."<br />"Allora, facciamo una cosa per volta...lenta come sei..."<br />Idiota...<br />"Ahio, Mirella! Le pacche fan male!"<br />"Te la meriti..."<br />"Va beh...chiudi di nuovo gli occhi"<br />"Fatto..."<br />"E non sospirare!"<br />"D'accordo, d'accordo"<br />"Rifai il respiro"<br />Ancora con questi respiri.<br />"Bene, ora immagina il blu del cielo"<br />Fosse facile.<br />"Immagina lo spazio immenso e aperto del cielo"<br />Questo è un po' più semplice.<br />"E ora pensa i confini del cielo"<br />"I confini?"<br />"Ah, ma allora immagini davvero!"<br />"Certo che lo faccio, ne dubitavi?"<br />"Un po'..."<br />"Ah, non ti fidi di me?"<br />"Beh..."<br />"Perché ci metti tanto a rispondere?"<br />"Dai, scherzo! Sì che mi fido"<br />Che bel sorriso.<br />"Comunque, Mirella, pensa ai confini del cielo"<br />"Quali confini? L'unico è il suolo, per il resto si estende all'infinitp!"<br />"E non è incredibile?<br />"Beh..."<br />Sì.<br />"Ma tu rimani triste Mirella lo vedo dai tuoi occhi"<br />Eccolo che torna alla carica.<br />"Mirella?"<br />"Sì?"<br />"Ti piacerebbe poter volare nel cielo? Libera e senza pensieri?"<br />"Voolare, oh-oh!"<br />"No, sul serio!"<br />"E da quando fai il serio?"<br />"Insomma, Mirella, ogni tanto anche io dico cose intelligenti. Ogni tanto..."<br />"Giusto ogni tanto, eh?"<br />"Hai sorriso di nuovo!"<br />Già, glielo devo riconoscere.<br />"Comunque Luca, non so se mi piacerebbe volare...e tu?"<br />Adesso dirà di sì e inizierà a parlarmi di nuovo del cielo, ci scommetto.<br />"Sai Mirella...no. Non vorrei volare"<br />Oh...ha detto no.<br />"Avresti paura, eh?"<br />"No, non è per quello"<br />Che tono serio che ha.<br />"Perché, allora?"<br />"Il bello è qui, è giù tutto vicino a me"<br />"Che paroloni! Come sei profondo, oggi"<br />"Beh...sarà la montagna..."<br />Sembra imbarazzato.<br />"Poi l'idea di volare via mi sembra quasi un fuggire dai problemi, non credi Mirella?"<br />"Se è così allora a volte vorrei davvero volare!"<br />"Ah sì?"<br />Sì...anche adesso sai?"<br />"Sono a tal punto una pessima compagnia?"<br />"Come? Oh, no, no, non per te"<br />"E come mai, allora?"<br />"A volte ci sono cose che pesano e che non puoi abbandonare o cambiare"<br />"Come no? Tutto può cambiare!"<br />"Tutto?"<br />"Tutto, ne sono convinto"<br />Ecco che fa la sua scena.<br />"Allora ti metto alla prova"<br />"Prego!"<br />"Come faresti a cambiare, ad esempio...la tua altezza!"<br />"Facile! Andrei in mezzo a persone più alte o più basse di me"<br />"Questa sì che è bella!"<br />"Ridi, ridi, intanto ho ragione"<br />"Oddio...mi vengono le lacrime dal ridere..."<br /><br />Risate e poi silenzio.<br /><br />"Allora, Mirella, ora ti dimostro che la mia altezza cambierebbe"<br />"Ok, ti ascolto"<br />"Prendi una persona più bassa di me"<br />"Ce l'hai di fronte"<br />"Bene. Io sono alto o basso?"<br />"Tra noi due sei più alto"<br />"Benissimo. Mettimi accanto a uno più alto di me...non so...Daniele, ad esempio"<br />"Beh, in questo caso saresti più basso"<br />"Esatto!"<br />"Sì, ma la tua altezza è la stessa, non l'hai cambiata!"<br />"Invece sì, in relazione a loro è o non è cambiata?"<br />"Sì, ma..."<br />"Mirella, sono due punti di vista diversi. Se non ti piace uno, guarda dall'altro no?"<br />Però! Che idea interessante.<br />"Ti ho vontinta?"<br />"Più o meno...mi sembra solo un gioco di parole..."<br />"Se ti convinci che la situazione è diversa, fidati, non rimane solo un gioco di parole"<br />Come faccio a convincermi?<br />"Ma...scusa...come fai a cambiare punto di vista?"<br />"Dipende! In che situazione?"<br />"Beh..."<br />Mi sta incastrando.<br />"Non so...ah, ecco!"<br />"Cosa?"<br />"Ad esempio un malato che vede tutto negativamente"<br />"Difficile. Che tipo di malattia?"<br />"Boh...qualsiasi?"<br />"Beh...se ha semplicemente la febbre è facile"<br />"Allora diciamo una malattia che dura per sempre"<br />"Tipo?"<br />"Tipo...diabete?"<br />"Beh...penso che bisognerebbe vedere i lati positivi"<br />"Che lati positivi vuoi avere in una malattia?"<br />Ecco che il suo argomento crolla.<br />"Beh, immagino che i parenti e gli amici gli presterebbero molta attenzione"<br />"Sai che consolazione..."<br />"Non si ingrassa perché si evitano dolci!"<br />"Dai, non scherzare! Non è mica così semplice!"<br />"Va bene, lo ammetto...non lo so...però..."<br />"Però?"<br />"Però sono sicuro che c'è modo di cambiare il proprio punto di vista anche in quella situazione!"<br />Eccolo di nuovo a ribadire la sua idea.<br />"Ma...posso farti una domanda?"<br />"Sentiamo..."<br />Cosa vorrà sapere adesso?<br />"Perché mi hai fatto proprio questo esempio?"<br />Zac! Una seconda freccia ha colpito il bersaglio.<br /><br />Silenzio.<br /><br />"Scusa, Mirella, se non vuoi rispondere lascia perdere, non fa niente"<br />E' insistente, ma sa anche essere gentile.<br />"Beh...secondo te perché te l'ho chiesto?"<br />"Oddio!"<br />"Cosa?"<br />"Hai il diabete!"<br />"No, idiota!"<br />Cretino.<br />"Meno male...ma...non è che..."<br />"Cosa?"<br />"Sì...cioè...non è che...insomma...sei malata?"<br />Cosa gli dico adesso?<br />"Sospiri...ho colto nel segno?"<br />"Beh...diciamo di sì..."<br />"Mirella, davvero? E' qualcosa di grave?"<br />"Sì...sono malata terminalmente..."<br />"Mirella..."<br />"No, scherzo! Sto bene! Non fare quella faccia da funerale"<br />"Mirella! Non dire mai più cose del genere. Non si scherza su certe cose"<br />Però! L'ho spaventato veramente. Sembra che ci tenga a me.<br />"E cos'hai, in realtà?"<br />"Non l'ho mai detto a nessuno, ma...sono daltonica"<br />"Daltonica?"<br />"Sì, quando vedi alcuni colori al posto di altri"<br />"Sì, sì, so cosa vuol dire...ma...veramente?"<br />"Già"<br />"Quindi..."<br />"Quindi il tuo cielo blu, per me è rosso"<br />"Rosso?"<br />"Sì, tutto tutto rosso. Il blu proprio non lo vedo"<br />"Ma...ma..."<br />E' terribile?<br />"E' una figata!"<br />"Che?"<br />Devo aver sentito male.<br />"E' fantastico" E' incredibile!"<br />Mi prendi anche per il culo?"<br />"No, no scusami Mirella, non voglio prenderti in giro, sul serio"<br />"troppo tardi..."<br />Che pezzo di...<br />"Mirella, ma ti rendi conto: tu vedi il mondo come nessun altro lo vede. Sei unica!"<br />"E secondo te io sono contenta di non vedere il blu e di essere l'unica, cioè l'anormale?"<br />"Anormale? E chi te lo dice?"<br />"Tutti vedono in un modo e io in un altro: secondo te chi è normale? Io o tutti gli altri?"<br />Dio, quanto mi sta facendo infuriare!<br />"Tu e gli altri!"<br />"Gran bella risposta!"<br />"Mirella, non sto facendo dell'ironia, davvero"<br />"Sì, come no!"<br />"Pensaci un secondo. E se fossi tu quella che vede il mondo com'è davvero e fossimo noi i malati?"<br />"Sì, come no..."<br />"Perché non potrebbe essere così, pensaci!"<br />"Perché la mia è una disfunzione!"<br />"Forse, ma forse è un dono per te. Tu sei speciale e puoi guardare il mondo in modo unico!"<br />"Vorrei guardarlo come tutti il mondo!"<br />"Mirella, non piangere"<br /><br />Lacrime. Abbraccio e silenzio.<br /><br />"Se incontri un genio pensi che sia anormale?"<br />"No..."<br />"Perché allora non può essere lo stesso anche per te?"<br />"Perché vedendo il cielo rosso io non divento eccezionale come un genio"<br />"E' qui che ti sbagli! Hai una posizione unica!"<br />"Questo è vero, ma ciò non la rende desiderabile"<br />"Forse, ma dal momento che la possiedi perché non farne un tuo privilegio?"<br />"Fosse facile..."<br />"Io sto provando ad immaginare il cielo rosso...ma proprio non ci riesco, sai?"<br />"E io vorrei immaginarlo blu, ma non ci riesco..."<br />Mi torna da piangere...<br />"Visto che siamo uguali Mirella?"<br /><br />Sorriso.<br /><br />"Com'è il tuo cielo rosso, come lo vedi?"<br />"E' un cielo che sembra non far luce"<br />"In che senso?"<br />"Le nuvole e il sole, a volte sembrano perdersi nel rossore"<br />"E poi?"<br />"Quando c'è lo smog in città prende un colore davvero triste"<br />"Succede lo stesso col blu"<br />"Qui in montagna, però, è davvero limpido: è sorprendente!"<br />"Sì...lo guarderesti per ore!"<br />"Adesso che lo guardo lo trovo davvero profondo...quasi non lo riconosco"<br />"Il cielo è un mistero meraviglioso, non credi?"<br />"Sì...è lì, così vicino e così lontano"<br />"Non credi che sia un po' come noi due?"<br />"In che senso?"<br />"Non ti sembra solo?"<br />"Sì...a volte sì"<br />"Così vasto che a volte vorresti riempirlo"<br />"Già"<br />"Così grande e profondo da dare le vertigini, ma al tempo stesso da affascinare"<br />"Hai ragione...ma perché sarebbe come noi due?"<br />"Io mi sento solo a volte..."<br />E' arrossito.<br />"Anche io..."<br />"E poi, ti è mai capitato Mirella, di sentirti grande e vuota al tempo stesso?"<br />"Spessissimo"<br />"Ti guardi mai dentro provando le vertigini per quello che trovi?"<br />"Sì, anche se non riesco mai a smettere di continuare a guardare"<br />"Esatto..."<br /><br />Abbraccio e silenzio. Sorrisi.<br /><br />"Luca, tu cosa vedi quando ti guardi dentro?"<br />"All'inizio sembra tutto buio e mi sento vacillare"<br />"Allora distogli lo sguardo?"<br />"No, si accende una luce e tutto diventa rosso"<br /><br />Silenzio.<br /><br />"E tu, Mirella?"<br />"Anche io sento le vertigini e ho spesso voglia di smettere di guardare"<br />"E lo fai o continui?"<br />"E' troppo affascinante per smettere"<br />"E come fai per le vertigini?"<br />"Ad un certo punto anche da me si accende una luce e tutto si colora"<br />"Di che colore diventa?"<br />"Blu"<br /><br /><a href="http://1.bp.blogspot.com/-6TQVzoG4Z5Q/TonZtw8SB0I/AAAAAAAAAiU/YStQ0BY6pWA/s1600/P8160210.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-6TQVzoG4Z5Q/TonZtw8SB0I/AAAAAAAAAiU/YStQ0BY6pWA/s320/P8160210.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5659293787022821186" border="0" /></a>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-37320335525655662202011-09-14T16:27:00.004+02:002011-09-14T16:30:46.477+02:00Gmg a Madrid: tanto...ma non troppo!<div style="text-align: justify;">A ormai un mese dalla <b>Gmg </b>sembra strano tornare a pensare a quei momenti così unici e speciali. Nonostante il caldo si faccia ancora sentire l'estate mi sembra già lontana e gli impegni quotidiani cominciano a tornare. La Gmg, però, ha lasciato il segno, ne sono convinto. Alla partenza eravamo già emozionati sicuri che il viaggio avrebbe riservato <b>tante </b>soprese, <b>tante </b>gioie, ma anche <b>tante </b>fatiche.<br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-E7ReuIyRbok/TnCsQPvXDSI/AAAAAAAAAhU/5e9A7EABchw/s1600/P8140001.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://4.bp.blogspot.com/-E7ReuIyRbok/TnCsQPvXDSI/AAAAAAAAAhU/5e9A7EABchw/s320/P8140001.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">Per fortuna l'inizio è stato relativamente tranquillo, escludendo il ritardo del volo e la prima delle tante cene fatte alle undici. Infatti la prima notte è trascorsa in albergo, in un vero letto, che nei giorni successivi ci sarebbe mancato. Poi, al mattino, durante la messa abbiamo sperimentato per la prima volta l'<b>accoglienza</b> spagnola: un calore e un entusiasmo che ci ha fatto sentire a casa.</div><div style="text-align: justify;">A pranzo, poi, non mancavamo di gustare qualche specialità. Qualcuno ha provato subito la <b>paella</b>, mentre io, insieme ad altri, abbiamo sperimentato il <b>rabo de toro</b>, cioè la coda di toro: davvero tenera e ottima!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-qZgbmumgdWE/TnCsT5bDYZI/AAAAAAAAAhY/YKw3JeMxEJM/s1600/P8150013.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://4.bp.blogspot.com/-qZgbmumgdWE/TnCsT5bDYZI/AAAAAAAAAhY/YKw3JeMxEJM/s320/P8150013.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">La sera, comunque, dopo un'interminabile attesa fuori dall'alloggio, entriamo in uno dei padiglioni della <b>fiera</b> di <b>Madrid</b>, pronti a sistemarci per terra in mezzo a migliaia di persone. Immaginate che camminate per arrivare in bagno, in particolare quello in fondo...</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-e5TNv1Q01wg/TnCsZi6RMwI/AAAAAAAAAhc/OksV5ANH5aM/s1600/P8160025.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://1.bp.blogspot.com/-e5TNv1Q01wg/TnCsZi6RMwI/AAAAAAAAAhc/OksV5ANH5aM/s320/P8160025.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div> Per fortuna, poi, la colazione ci veniva data direttamente nell'alloggio.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-4rgu9rmCeCQ/TnCsf1LpRUI/AAAAAAAAAhg/sOz1vKfWDyE/s1600/P8160026.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://2.bp.blogspot.com/-4rgu9rmCeCQ/TnCsf1LpRUI/AAAAAAAAAhg/sOz1vKfWDyE/s320/P8160026.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">Il nostro secondo giorno a <b>Madrid</b>, finalmente inizia la vera Gmg! Ci troviamo in mezzo alla città tra <b>pellegrini </b>arrivati da tutto il mondo, salutando, fotografando e domandando da dove provengono. L'emozione di essere lì, così diversi, ma così vicini è sempre incredibile. E' bello, in particolare guardare i volti. Ogni volto è diverso e unico. Lì a Madrid, però, c'era sempre un sorriso, uno sguardo d'intesa e un'espressione di gioia: le differenze sembravano davvero sparire.</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-h1K02wclCxE/TnCsk2kZPpI/AAAAAAAAAhk/fw05FU0YFK8/s1600/P8160041.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://1.bp.blogspot.com/-h1K02wclCxE/TnCsk2kZPpI/AAAAAAAAAhk/fw05FU0YFK8/s320/P8160041.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">La Gmg, però, a volte si presenta anche nella <b>fatica</b>. Quante file abbiamo dovuto fare da pellegrini! Tra il mangiare, le visite (ad esempio in quattro siamo andati al museo del Prado), il bagno o per entrare o accedere ad un evento: tante volte è capitato di trovarsi fermi in mezzo a oceani di pellegrini, magari sotto il sole cocente, aspettando di arrivare. Una fatica che talvolta può togliere voglia e energia.<br /></div><div style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-4WNonNOcUGo/TnCsqTWZ6GI/AAAAAAAAAho/S4rTivdHDck/s1600/P8160047.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://2.bp.blogspot.com/-4WNonNOcUGo/TnCsqTWZ6GI/AAAAAAAAAho/S4rTivdHDck/s320/P8160047.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">Fortunatamente, però, la fatica e il caldo si dimenticano presto e ciò che rimane è la <b>soddisfazione </b>di aver raggiunto la meta, la <b>gioia </b>di aver condiviso il momento difficile e faticoso con amici e pellegrini. Come all'arrivo del <b>papa</b>. La folla ammassata, il sole che picchiava, dover tenere il braccio teso in alto pronti a scattare la foto al suo passaggio, sperando di premere il pulsante al momento giusto: tutti sforzi che diventano minimi di fronte alla gioia di ogni pellegrino presente in quel momento, pronto a urlare, cantare e gridare "<b>Esta es la Joventud del Papa!!!</b>" (Questa è la gioventù del papa).<br /></div><div style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-Mn0HoRW8apw/TnCsvOkkmZI/AAAAAAAAAhs/jHwAIa45wIU/s1600/P8180070.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://3.bp.blogspot.com/-Mn0HoRW8apw/TnCsvOkkmZI/AAAAAAAAAhs/jHwAIa45wIU/s320/P8180070.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">La Gmg, però, non si riduce alla folla e ai numeri, come ci ricordava il vescovo della seconda catechesi. Le giornate trascorse lasciano sicuramente qualcosa di più qualcosa che va oltre l'essere stati dieci, cento o un milione! Infatti un numero indica una <b>quantità</b>, ma occorre domandarsi, a volte, qual è la <b>qualità </b>che si cela dietro quei numeri. E la Gmg di sicuro trasmette proprio questo: quei numeri sono davvero di ottima qualità! Ad esempio, colpiscono le persone che approfittano della possibilità di confessarsi, oppure il modo in cui i giovani seguono una messa o la catechesi o qualunque altro evento. Naturalmente non sempre succede così. Ogni tanto capita anche di vedere ragazzi e ragazze più distratti, magari che preferiscono divertirsi fra loro piuttosto che ascoltare il vescovo o il papa. Credo, però, che la Gmg sia speciale e che anche in questi giovani abbia lasciato il segno.</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-xngrxi1YCF0/TnCszwZkKCI/AAAAAAAAAhw/2UbH6rmoGEQ/s1600/P8190082.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://2.bp.blogspot.com/-xngrxi1YCF0/TnCszwZkKCI/AAAAAAAAAhw/2UbH6rmoGEQ/s320/P8190082.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">La Gmg fa <b>dormire </b>poco, questo bisogna ammetterlo. Ci si alza presto, si va a letto tardi, magari si dorme male nel sacco a pelo per terra oppure c'è troppo rumore o spengono le luci troppo tardi o altri inconvenienti. E' frequente, quindi, assistere a scene di questo genere...</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-tI82_cPZVJA/TnCs5MzNq3I/AAAAAAAAAh0/gSxQVeq3Tck/s1600/P8190085.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://3.bp.blogspot.com/-tI82_cPZVJA/TnCs5MzNq3I/AAAAAAAAAh0/gSxQVeq3Tck/s320/P8190085.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div>Subito dopo, però, si è pronti a tornare in pista, a seguire un nuovo evento, a cantare, a salutare, fotografare e, cosa più importante, a <b>pregare</b>.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-ZtsKvsK0RS0/TnCs9MeTeXI/AAAAAAAAAh4/oLP8pCkdAjw/s1600/P8190096.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://3.bp.blogspot.com/-ZtsKvsK0RS0/TnCs9MeTeXI/AAAAAAAAAh4/oLP8pCkdAjw/s320/P8190096.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">Ma arriviamo ormai alla conclusione: il penultimo giorno partenza per <b>Cuatro Vientos</b>, luogo della veglia col papa. Inevitabilmente ci si carica dei propri zaini, del sacco a pelo e cambio di vestiti per affrontare la notte all'aperto. Oltre al peso, occorre sopportare il caldo, il cammino fino al luogo della veglia e...</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-T7a01-EYxvI/TnCtBA2k2XI/AAAAAAAAAh8/G_CGj0SjxA8/s1600/P8200107.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://3.bp.blogspot.com/-T7a01-EYxvI/TnCtBA2k2XI/AAAAAAAAAh8/G_CGj0SjxA8/s320/P8200107.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div> ...e bisogna sapersi adattare alle condizioni del luogo!<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-ofMar-GWP9E/TnCtJmJ4AUI/AAAAAAAAAiE/HbAEs3a_I_U/s1600/P8200123.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://4.bp.blogspot.com/-ofMar-GWP9E/TnCtJmJ4AUI/AAAAAAAAAiE/HbAEs3a_I_U/s320/P8200123.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <a href="http://1.bp.blogspot.com/-J3y5u7kwyYk/TnCtR_knp3I/AAAAAAAAAiM/ipafXkxE-vU/s1600/P8200125.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://1.bp.blogspot.com/-J3y5u7kwyYk/TnCtR_knp3I/AAAAAAAAAiM/ipafXkxE-vU/s320/P8200125.JPG" border="0" height="240" width="320" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <a href="http://2.bp.blogspot.com/-SLt0nrPKuUQ/TnCsKxSlgbI/AAAAAAAAAhQ/m7nd_QpVsjY/s1600/P8200127.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="http://2.bp.blogspot.com/-SLt0nrPKuUQ/TnCsKxSlgbI/AAAAAAAAAhQ/m7nd_QpVsjY/s320/P8200127.JPG" border="0" height="240" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">La notte della <b>veglia</b>, poi, abbiamo dovuto affrontare il brutto tempo: il vento si è scatenato su Cuatro Vientos, insieme alla pioggia. Oltre alla polvere che si è alzata, si è anche sparsa la spazzatura. In più si è formato un po' di fango che ci ha sporcato per bene. Naturalmente, l'altoparlante non funzionava e seguire la veglia è stato praticamente impossibile. In più non vedevamo nemmeno il megaschermo...</div><div style="text-align: justify;">Insomma, ricapitolando, in questa Gmg abbiamo dovuto sopportare <b>tanto </b>caldo, <b>tanta </b>fatica, <b>tanto </b>peso da trasportare, <b>tante </b>file, <b>tanto </b>vento e <b>tanta </b>pioggia la sera della veglia. Tante cose che potrebbero far credere che le giornate non siano trascorse poi così bene.</div><div style="text-align: justify;">In realtà ogni cosa è passata, è stata superata ed è facile vedere come il "<b>tanto</b>" non sia mai diventato "<b>troppo</b>"! E poi abbiamo avuto tanto <b>divertimento</b>, tanta <b>gioia</b>, tante <b>risate</b>, tante <b>amicizie</b>, tanta <b>unità</b>, tante <b>soddisfazioni </b>e tanti <b>incontri</b>, in particolare uno, che, anche se è stato ostacolato il giorno della messa col papa (le particole si erano rovinate col vento e la pioggia che ha fatto crollare i tendoni delle cappelle), è stato comunque di una presenza forte e unica per chi ha saputo cercarlo<b></b>, così da sperimentare l'insegnamento dell'apostolo Paolo e delle catechesi: "<b>Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede</b>" (Col 2, 7).</div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-72676334159829888692011-05-26T16:45:00.002+02:002011-05-26T17:08:22.890+02:00Il mio nome è Gustavo (quinta parte)<div style="text-align: justify;">Dopo alcuni minuti, finalmente, capii tutto. Le luci si spensero e un faro si accese, illuminando il proprietario del ristorante. Aveva un microfono in mano e cominciò a dire: "Signore e signori, benvenuti questa sera alla decima edizione del concorso "Assaggia la critica"! Al tavolo centrale abbiamo l'onore di accogliere i nostri ospiti, aspiranti critici. Abbiamo preparato per l'occasione un menù davvero speciale. A fine cena, i nostri concorrenti avranno a disposizione un tavolo a testa per elaborare una critica sulla cena che sarà loro servita. Gli scritti saranno raccolti e valutati da una giuria, composta da me e da alcuni membri di una nota rivista culinaria. Il premio, ve lo ricordo, è la possibilità di essere assunti dalla rivista come critici. Bene...signore e signori, è l'ora dell'antipasto!"<br />L'intervento venne accolto con un caloroso applauso, al cui suono vennero riaccese le luci. Arrivarono poi i camerieri con la prima portata. Iniziava così la serata.<br />Io, nel frattempo, nonostante la fame e il piatto davanti a me, ero sbalordito. Una gara per critici culinari? Io? Io che ero senza gusto? Sembrava una presa in giro! Mi voltai verso Eleonora e le chiesi delle spiegazioni.<br />"Senti...ho ripensato molto a quello che mi hai detto. Il tuo giudizio sulla torta è stato davvero impeccabile. Rimangiandola ho dato pienamente ragione alla tua critica. I primi giorni non sai quanto mi sono depressa rendendomi conto che come cuoca facevo davvero schifo! Poi, però, ripensando a te e a questa tua...particolarità...mi è venuto in mente questo concorso, a cui non avevo mai partecipato, non sentendomi all'altezza. Mi sono detta che io e te, insieme, avremmo potuto scrivere un'ottima critica: tu descrivendo la consistenza, l'aroma, la forma e quelle cose a cui io praticamente non faccio caso, mentre io mi posso limitare al sapore! Che ne dici: non ti sembra una bella idea?"<br />"Beh...innanzitutto, perché non mi hai chiesto niente? Secondo: e se io non volessi fare il critico culinario? Terzo...senza offesa...se non sei brava come cuoca, come pensi di saper scrivere una bella critica?" le chiesi.<br />"E' vero che come cuoca sono pessima, però ti posso assicurare che quando si tratta di assaggiare non c'è sapore o ingrediente che mi sfugga! Per quanto riguarda le prime due domande...beh...tu mi hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa per ringraziarmi, così ho pensato che..."<br />Sul momento decisi di non risponderle e di fingermi arrabbiato. Cominciai così a mangiare, senza farle capire che in realtà stavo attentamente masticando e valutando la qualità e la consistenza della pietanza.<br />Eleonora, però, sembrò prenderla male. Si demoralizzò e cominciò a mangiare controvoglia, senza prestare attenzione a ciò che mangiava. Vedendola in quello stato, non resistetti più e le dissi: "Senti...è vero che ti ho detto che avrei fatto qualsiasi cosa...è anche vero, però, che praticamente non ci conosciamo e adesso, quasi dal nulla, stiamo per iniziare qualcosa che sembra più grande di noi. Facciamo così: ripartiamo da zero".<br />"Cioè?" chiese Eleonora.<br />"Piacere, Gustavo" le dissi con un bel sorriso.<br />"Eh?"<br />"Sto facendo ciò che non ho fatto prima: mi presento, così ripartiamo da zero". Siccome continuava a non dire nulla, la esortai: "E tu? Come ti chiami?"<br />"Io...io sono Eleonora..." rispose, come spaesata.<br />Iniziammo così a parlare, o, meglio, <span style="font-style: italic;">io</span> iniziai a parlare. Lei mi ascoltava e mi rispondeva a monosillabi. Lentamente, però, cominciò a sentirsi a suo agio, finché non iniziò anche lei a parlare.<br />"...e lavoro in un supermercato. Non è un gran lavoro...infatti avevo voglia di dare una svolta alla mia vita, sai? E...adesso...questa sera...me ne stai dando l'occasione...vediamo di non farcela sfuggire, eh?" le dissi ad un certo punto, sorridendole.<br />Eleonora fu come ridestata da queste parole. Le tornò la voglia di vincere e partecipare e, soprattutto la voglia di assaggiare il cibo davanti a noi.<br />Da quel momento cominciò fra noi una stupenda intesa. Ognuno assaggiava ed esprimeva il suo giudizio. Lei sugli ingredienti e il loro sapore, mentre io sulla forma della pietanza. Eravamo una coppia davvero incredibile!<br />A fine serata, soli al tavolo, cominciammo a scrivere una critica alla cena. Ne elogiammo diversi aspetti, mettendo in luce le qualità di alcune portate, nella freschezza dei sapori e degli aromi, mentre criticammo la consistenza e la coesione di alcune portate.<br />I particolari che criticammo, ovviamente, possono essere ritenuti trascurabili, in quanto non andavano a danneggiare la qualità complessiva della pietanza, ma decidemmo di essere spietati ed estremamente particolareggiati, così da mettere in mostra la nostra capacità di analisi e di critica.<br />Insomma, fu una della serate più belle della mia vita! Ero in compagnia della ragazza più stupenda che avessi mai conosciuto e avevo l'opportunità di dare una svolta alla mia vita!<br />La serata terminò con la consegna dei nostri scritti: avremmo solo dovuto aspettare il risultato. Ci dissero che li avrebbero comunicati dopo una settimana. E oggi, è esattamente passata una settimana. Io ed Eleonora stiamo andando al ristorante, per sapere il risultato.<br />In questa settimana ci siamo conosciuti meglio. Dopo quella cena, davanti alla porta di casa, ci siamo scambiati il nostro primo bacio.<br />Nei giorni successivi abbiamo quasi sempre mangiato insieme. Eleonora, anche se non è una cuoca eccezionale, per me è comunque molto brava. Ad esclusione dei dolci: quelli sono il suo tallone d'Achille!<br />Tra di noi, ci siamo detti che anche se non vincessimo, saremmo comunque contenti. Infatti è stata quella serata che ci ha uniti, e non sarà certo la sconfitta che ci dividerà. Volevo una svolta nella mia vita, e forse pensavo di riceverla da quel concorso. Adesso, però, quella svolta, penso di averla già imboccata, e, lasciatemelo dire, ha un sapore inconfondibile: il sapore della vita!<br /><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-weight: bold;">Fine</span><br /></div></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-33764347763360523342011-05-24T14:41:00.003+02:002011-05-24T15:25:42.820+02:00Il mio nome è Gustavo (quarta parte)<div style="text-align: justify;">Quando lei mi aprì timidamente, io, col mio entusiasmo, la travolsi! Cominciai a raccontarle tutto, riversandole, come un fiume in piena, tutte le mie considerazioni e rivelazioni appena avute.<br />Eleonora non capiva, cercava di fermarmi, di pormi un freno, di capire, ma ero troppo eccitato per ascoltarla. Proseguivo senza neanche rendermi conto di cosa stavo dicendo! Alla fine, quando mi calmai, lei mi disse: "Non ho capito praticamente nulla di quello che mi hai detto...la torta...ti è piaciuta o no?"<br />Io scoppiai a ridere a questa domanda. Poi le dissi: "Devi sapere una cosa: io, sin dalla nascita, non ho il senso del gusto. No, non ti preoccupare, non è così terribile" la rassicurai, vedendo la sua faccia sconvolta a questa mia rivelazione. "Fino a poco fa, mangiavo di tutto, non potendo assaporare nulla. Quando mi hai dato la tua torta, però, ho cercato un modo per esprimerti un giudizio sincero. Ho così mangiato il tuo dolce facendo attenzione alle sensazioni che provavo, sperimentando così qualcosa di nuovo! Mi sono accorto di cose che avevo sempre percepito ma a cui non avevo mai fatto caso: la consistenza, la forma, l'odore, l'aspetto...e tutto quello che non passa per il gusto! E in questo modo, ho capito una cosa."<br />"Cosa?" riuscì a chiedere Eleonora che ancora non sapeva se credermi.<br />"La tua torta non mi è piaciuta tanto. Si sbriciola, ha una forma incerta, l'odore del cacao non è molto intenso, si mastica male e lascia la <span style="font-style: italic;">bocca legata</span>."<br />"Allora non ti è piaciuta?" mi chiese la ragazza appena le descrissi queste mie sensazioni.<br />"Sì, ma non è questo il punto! Senza la tua torta non avrei mai scoperto tutto questo! Mi capisci? Posso finalmente dire che una pietanza mi piace e un'altra no! Grazie mille! Voglio sdebitarmi: chiedimi qualsiasi cosa!"<br />Eh, già! Le dissi proprio così. Non so cosa mi prese in quel momento. Era come se non avessi più alcuna inibizione. Eleonora, però, non condivideva il mio entusiasmo. Non mi credette, infatti, e mi cacciò fuori dal suo appartamento, urlandomi che non c'era bisogno di inventare certe storie assurde per dire he la torta non mi era piaciuta. Cercai di ribattere, ma non me ne diede il tempo, sbattendomi la porta in faccia.<br />L'eccitazione, lentamente, scemò, fino a lasciarmi una grande amarezza. Avevo l'impressione di aver già perso tutto. Speravo, infatti, che Eleonora mi avesse capito e speravo che potesse essere l'inizio per una conoscenza e, chissà, magari una storia.<br />In quei giorni, però, non si fece vedere, e le mie speranze sembravano destinate a morire. Passai una settimana lavorando svogliatamente, saltando diverse volte i pasti, buttandomi sul letto senza far nulla.<br />Un giorno, però, suonò il campanello. In me si riaccese la speranza che fosse lei. Aprii così la porta, ma non vi trovai nessuno. Guardai nel corridoio, ma era vuoto. Finalmente abbassai lo sguardo e vidi una busta.<br />La raccolsi: non riportava nessun nome. La aprii e vi trovai un breve messaggio di Eleonora. Ero piacevolmente sorpreso! C'era scritto di farmi trovare il giorno dopo a cena in un tal ristorante, vestito elegante, per le otto di sera. Mi stava forse invitando a cena? Forse per chiedermi scusa?<br />Non riuscivo a capire, però decisi, senza pensarci due volte, di andare all'appuntamento. Iniziò così una lunga attesa fino al giorno successivo. Non stavo più nella pelle! Mi chiedevo che cosa sarebbe successo, che cosa mi aspettava, che cosa mi avrebbe detto. Più ci pensavo, poi, più mi preoccupavo!<br />Finalmente, dopo un'attesa che mi sembrò interminabile, arrivò la sera. Arrivai là con leggero anticipo. Rimasi fuori dal ristorante ad aspettare. Verso le otto, ancora non si vedeva. Passarono cinque minuti e di Eleonora nessuna traccia. Dieci minuti...quindici e ancora niente. Ero terrorizzato: mi aveva forse preso in giro?<br />Per fortuna mi sbagliavo e sentii una mano sulla spalla: era lei! "Cosa ci fai qui fuori? Dai, entra: siamo in ritardo!" disse con tono sbrigativo.<br />"Ah...ma...io..." cominciai a dire per giustificarmi.<br />"Niente scuse. Muoviti" mi ordinò. Notai in quelle parole una certa rigidità nel tono e nei movimenti, come non fossero spontanei e naturali.<br />"D'accordo" mi limitai a risponderle, non osando ribattere.<br />Mi portò dentro il ristorante, facendomi sedere ad un tavolo, al centro del salone, in una tavolata molto lunga, in comune con numerose altre persone. Non capivo perché dovessimo sedere vicino a persone che neanche conoscevamo (o almeno io non conoscevo) e in più in mezzo alla sala, al centro dell'attenzione.<br />Volevo domandarlo a Eleonora, ma non riuscii a trovare il momento per chiedere nulla, siccome lei cercava in ogni modo di sfuggire al mio sguardo. O guardava dentro la borsetta, o fingeva di guardare il cellulare, o si guardava attorno, o si alzava come se volesse controllare qualcosa, per poi tornare e continuare ad ignorarmi.<br />Io non potei fare altro che pazientare. Nel frattempo mi chiedevo dove fosse il menù, e mi chiedevo perché nessuno ci venisse a servire. La cosa più strana, però, era l'atmosfera di attesa. Gli occhi erano puntati sul nostro tavolo e tutti aspettavano qualcosa. Ma cosa?<span style="font-weight: bold;"><br /><br />Continua con la conclusione...<br /></span></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-48951467939413719202011-05-22T17:08:00.002+02:002011-05-22T17:28:46.236+02:00Il mio nome è Gustavo (terza parte)<div style="text-align: justify;">Andai a sedere in cucina, e scoprii il contenuto del piatto. C'era una fetta di torta al cioccolato. L'aspetto non era dei migliori, lo devo ammettere. Tendeva a sbrciolarsi, e non sembrava ben coesa. Tentai, infatti, di prenderla in mano, ma si staccò in due pezzi. Presi così un cucchiaino.<br />Raccolsi un pezzo sulla posata e me la avvicinai agli occhi. Il colore non era così intenso come altre torte al cioccolato che avevo visto. "Forse non ha messo abbastanza cacao", pensai.<br />Poi, misi in bocca il cucchiaino e cominciai a masticare. La consistenza era davvero particolare. Tendeva a sbriciolarsi, dando poca soddisfazione: non la si riusciva, infatti, a <span style="font-style: italic;">masticare</span>, perché tendeva a infilarsi tra i denti. Oltretutto, mi trovai con la bocca leggermente impastata, per cui la lingua non riusciva a scorrere sui denti, che sembravano diventati ruvidi.<br />Continuai comunque a mangiarla. Più andavo avanti, però, più mi convincevo che c'era qualcosa che non andava. Sia chiaro: non che la torta non mi piacesse, però mi rendevo conto che non era all'altezza di un cuoco. La consistenza e la forma erano imperfette. Non avendo mai potuto gustare qualcosa, avevo sempre concentrato le mie sensazioni su quegli aspetti che riuscivo a cogliere, coma la facilità con cui si mastica qualcosa, il modo in cui lo si mastica, le condizioni in cui rimane la bocca dopo aver ingoiato il boccone, e aspetti di questo genere.<br />Erano tutte cose di cui non avevo mai parlato a nessuno, o su cui non avevo mai neanche riflettuto. In quel momento, però, nel momento in cui mi era stato chiesto un giudizio, mi trovai a capire tutto questo. Mangiando quella torta mi si aprì un mondo. Ripensai a tanti cibi che avevo provato, a tanti piatti che mi avevano offerto o preparato: in quel momento riuscii a ricordare le sensazioni più volte sperimentate, riuscendo a rendermi conto di una verità che mi suonava realmente incredibile. Io avevo sempre gustato il cibo.<br />Non come fanno le altre persone, ma lo gustavo nei suoi aspetti più nascosti e meno evidenti, quelli a cui nessuno fa mai caso. Quelli che vengono oscurati proprio da gusto così forte, dal dolce, dal salato, dall'amaro. Io stavo riscoprendo lì, in quel momento, con quella torta, la mia possibilità di essere completo, come tutti. Se anche io stavo assaporando e gustando quella torta, allora non ero poi così diverso da chi si definisce "completo".<br />Finalmente, dopo anni in cui non avevo mai espresso nessun vero giudizio su ciò che mangiavo, mi sentivo legittimato a dire la mia opinione e ad esprimere una mia preferenza. Finalmente potei esclamare: "Questa torta non mi piace!"<br />La gioia di quella rivelazione, per me così incredibile, mi donò un'energia mai provata prima. Andai ad aprire il frigo, e cominciai a mangiare qualsiasi cosa che mi capitasse sotto mano. Presi un pezzo di formaggio e ne apprezzai la morbidezza, la consistenza delicata. Mangiai una fetta di prosciutto crudo, godendo della lieve resistenza che la fetta opponeva ai miei morsi. Provai della pasta avanzate e rimasi deluso dalla consistenza leggermente gommosa e dalla durezza che avevano assunto.<br />Proseguii in questo modo, assaggiando un po' di tutto, realizzando che cosa mi piaceva davvero e cosa no. Col tempo, poi, iniziai a prestare più attenzione anche agli aromi, alla fragranza e all'odore delle diversi pietanze. Scoprii aromi pungenti che sembravano risalire il naso fino alla testa, aromi lievi, quasi impercettibili e aromi delicati, quasi calcolati.<br />Mi sentivo veramente rinato! Ero un uomo nuovo. Quel peso che per così tanto tempo avevo cercato di nascondere, di negare, di non accettare nelle sue conseguenze, finalmente me era stato tolto! E il merito era tutto di quella torta. Presi il piatto con quel po' di dolce rimasto e uscii di casa, andando a bussare all'appartamento di Eleonora.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Continua...</span><br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-33294163749242395302011-05-20T12:38:00.003+02:002011-05-20T12:52:07.121+02:00Il mio nome è Gustavo (seconda parte)<div style="text-align: justify;">Era una mia vicina di casa. Aveva più o meno la mia età (scoprii in seguito che aveva due anni in meno di me). Si chiamava Eleonora. Bussò un giorno alla mia porta. Al vedermela lì, rimasi folgorato! Portava un grembiule da cucina, e aveva i capelli un po' arruffati, probabilmente dal calore dei fornelli su cui stava cucinando. I suoi capelli rossi mi colpirono: sembrava quasi un cespuglio! E non lo dico in senso negativo, sia chiaro, anzi! Mi piacevano così "al naturale". Anche il suo volto, un po' sudato dal calore della giornata e della cucina le dava davvero un senso di spontaneità.<br />Ricordo che la guardai con stupore, senza dire una parola. Non capivo che cosa volesse, e perché avesse bussato alla mia porta. Fu lei ad interrompere il silenzio.<br />"Posso...posso chiederti un favore?" mi chiese senza guardarmi in faccia, forse per vergogna.<br />"Sì...sì, dimmi" le risposi.<br />"Vedi...sto studiando per diventare cuoca...solo che..." cominciò.<br />"Che?" la esortai.<br />"Non ho nessuno a cui chiedere di provare ciò che preparo...quindi...mi chiedevo...se...ecco...tu...".<br />"Io...cosa?" chiesi, continuando a non capire.<br />"Potresti assaggiare quello che ho preparato?" disse prendendo coraggio, mostrandomi un piatto che teneva in mano, che prima non avevo notato.<br />"Come?" domandai.<br />"Non ti va? Non hai fame? Se vuoi te lo lascio, poi mi sai dire...non devi per forza mangiarlo subito".<br />"Beh...ecco..." cominciai a dire, non sapendo come continuare e come farle sapere che non avrei mai potuto gustare il suo piatto.<br />"Se non lo vuoi provare non c'è problema..." disse con un tono deluso. "Scusa se ti ho disturbato." Eleonora si voltò e cominciò a tornare verso il suo appartamento.<br />Non so cosa mi prese in quel momento, però, quasi d'istinto, le urlai: "No, aspetta! Lasciami il piatto, lo assaggerò!"<br />La ragazza mi guardò raggiante, finalmente negli occhi, mostrandomi uno sguardo davvero caloroso. Mi porse il piatto, diventando tutta rossa, riuscendo a borbottare un "grazie", per poi correre subito in casa sua.<br />Mi trovai così col piatto in mano, sulla porta di casa mia, con il compito di assaggiare un cibo che non avrei mai potuto gustare. Rientrai, pensando ad un modo per non deludere la ragazza.<br />Inizialmente mi venne l'idea di chiamare i miei e chiedere a loro di assaggiare il piatto, così da avere un'opinione da riferire. Scartai subito l'idea, però. Mi sembrava ingiusto affidare a qualcun altro una cosa che era stata chiesta a me personalmente.<br />In un secondo momento pensai di fingere. Di elogiare il piatto, il suo sapore, magari ispirandomi ad internet, da qualche recensione. In fondo non sarebbe stato così difficile inventarsi un giudizio. Dopo poco, però, scartai anche questa possibilità. Se il piatto cucinato non era buono? Avrebbe subito capito che mentivo, dando così una pessima immagine di me.<br />Arrivai così alla terza ipotesi: dirle la verità, e farle sapere che non avevo il gusto. Così avrebbe capito. A quel punto, però, forse non avrebbe più bussato alla mia porta. In quel momento, infatti, questa idea mi tormentava. Volevo già rivederla, e speravo di poter parlare un'altra volta con lei, magari non più sulla porta, ma seduti.<br />Sommerso nei miei dubbi, presi una decisione. Pensai che era inutile arrovellarsi in quel modo, così mi dissi che era meglio agire: avrei intanto mangiato il suo piatto. Poi avrei cercato una soluzione.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Continua...</span><br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-73481876473430310672011-05-17T11:33:00.004+02:002011-05-20T12:38:17.568+02:00Il mio nome è Gustavo (prima parte)<div style="text-align: justify;">Il mio nome è Gustavo. Ironia della sorte! Se i miei genitori avessero saputo, avrebbero sicuramente scelto un altro nome. Infatti, sin dalla nascita, ho un terribile difetto: non possiedo il senso del gusto. Capirete che è una situazione davvero strana. Prima di accorgersene, i miei genitori ci hanno messo davvero tanto. Finché ero piccolo non potevo parlare o esprimere nulla. Mangiavo sempre di tutto e non mi lamentavo mai. Mia mamma diceva sempre che ero un bravissimo bambino.<br />Un giorno, però, mi vide in giardino: stavo mangiando dell'erba e del fango. Li masticavo e li ingoiavo tranquillamente, senza sentire nessun sapore, né dolce, né amaro. La mamma quel giorno mi sgridò duramente, intimandomi di non farlo mai più. Io, però, piccolo com'ero, non l'ascoltai e mi trovai altre volte in giardino a mangiare ciò che mi capitava sotto mano. Mia mamma, allora, molto preoccupata di questo mio comportamente, mi portò da un dottore, descrivendogli la situazione. Fui così visitato, e dopo lunghe analisi, ebbero la terribile risposta. Non avevo il gusto!<br />Ora penserete che dev'essere una sensazione terribile non poter gustare il dolce, il salato o l'amaro. In realtà, per me che non ho mai provato cosa voglia dire <span style="font-style: italic;">gustare</span> qualcosa, non è mai stato un vero problema. Innanzitutto, per fortuna, è un mio difetto che si nasconde facilmente. Infatti nessuno, guardandomi in faccia, può prendermi in giro dicendomi: "Tu non hai il gusto!". Al massimo mi guardavano e mi dicevano che avevo il naso grosso, cosa che mi ha sempre dato molto fastidio.<br />In ogni caso l'assenza di gusto mi ha sempre permesso di mangiare ogni cosa. Se avevo fame, mangiavo, dolce o salato che fosse. Se non avevo fame, invece, non toccavo cibo. Qualunque cosa fosse commestibile, per me andava bene!<br />Da piccolo, poi, ho sempre saputo trarre vantaggio da questa mia mancanza. Infatti, senza far sapere a nessuno che mi mancava il gusto, proponevo strane scommesse ai miei compagni. Ad esempio, ricordo una scommessa in particolare. Scommisi con un compagno che avrei mangiato insieme un po' del primo, del secondo e del dolce, in un solo boccone! Ricordo che in mensa, quel giorno, c'era risotto alla milanese, con lo zafferano, hamburger, purè e crostata di prugne. Io, disinvolto, mischiai le tre portate e mangiai tranquillamente, sorridendo alle facce schifate ed esterrefatte dei miei compagni. In particolare ricordo la faccia arrabbiata, delusa e stupita del mio amico che aveva scommesso le sue figurine. Dopo quella vittoria riuscii a completare il mio album dei calciatori!<br />In casa, però, questo mio difetto si rivelava un vero e proprio peso. Mia mamma e mio papà vivevano in un costante disagio. Ogni volta che mangiavamo insieme dovevano trattenersi da ogni tipo di commento. Il massimo che potevano concedersi erano gli apprezzamenti sul profumo. Per il resto, però, non volevano mai dire nulla che ricordasse la mia mancanza.<br />Io, però, per infastidirli, mi divertivo a prenderli in giro, facendo battute come: "Mh! Senti che bontà questa pasta! Un sapore davvero sublime!". Mia mamma andava su tutte le furie! Sembrava quasi che fosse lei a non avere il gusto!<br />Crescendo, poi, ho imparato a trattenermi e a non infastidirla più. Appena possibile, poi, ho cercato una casa in cui stare, così da non vivere più il disagio di questi pasti silenziosi e imbarazzati.<br />Ricordo che, quando ancora vivevo con i miei, ci fu un periodo in cui ebbi l'idea di fare il cuoco! Ero stato ispirato dalla figura di Beethoven. Se lui era un genio della musica ed era sordo, io sarei stato un genio ai fornelli! In realtà...ero un vero disastro! Non riuscivo mai a dosare le giuste quantità e a creare l'equilibrio tra le pietanze. Fui molto frustrato per questo, ma presto mi passò, insieme all'idea fissa di fare il cuoco.<br />Finiti i miei studi, trovai un lavoro che non c'entrava nulla con ciò che avevo appreso a scuola. Era un lavoro pratico, presso un supermercato. Non era complicato. Forse un po' faticoso, ma comunque mi dava da vivere. Dopo aver accumulato un po' di soldi, infatti, mi diede la possibilità di affittare un piccolo appartamento, così da vivere da solo.<br />Finalmente stavo bene! Mangiavo ciò che volevo e non dovevo preparare pranzi per nessuno. Non dovevo niente a nessuno e nessuno mi doveva niente, eccetto i miei genitori, ovviamente. Ogni tanto, infatti, andavo a trovarli, o li invitavo da me (quelle volte ordinavo sempre d'asporto!).<br />Avevo una vita tranquilla e abbastanza serena. Forse un po' in ombra, però mi piaceva. Tutto mi sembrava procedere alla perfezione, finché non ho incontrato <span style="font-style: italic;">lei</span>.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Continua...</span><br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-88955876330285683282011-04-21T12:38:00.006+02:002011-04-22T17:51:48.810+02:00Li amò sino alla fine"Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (Gv, 13, 1).<br /><div style="text-align: justify;">Il <span style="font-weight: bold;">Giovedì Santo</span>, di solito, lo si ricorda come il giorno della lavanda dei piedi. <span style="font-weight: bold;">Gesù </span>lava i piedi ai suoi discepoli, in un gesto di umiltà e di grande amore. Poi la reazione di <span style="font-weight: bold;">Pietro </span>che, almeno a me, fa sempre un po' sorridere. "'Non mi laverai mai i piedi!'. Gli rispose Gesù: 'Se non ti laverò, non avrai parte con me'. Gli disse Simon Pietro: 'Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo'".<br />Ma oggi, mi colpisce un'altra cosa. Poche parole, dette dall'evangelista, prima ancora di parlare del gesto di Gesù: "<span style="font-weight: bold;">li amò sino alla fine</span>".<br />Poche parole che rivelano una grandezza infinita, l'amore eterno di Dio. Gesù non abbandona, non si arrende e non trascura nessuno dei suoi amici. Sa che sta per essere tradito da Giuda, che sta per essere catturato e poi messo in croce. Sa tutto questo, ma non si lascia fermare. Fino all'ultimo pensa ancora ai suoi amici, al prossimo, a noi.<br />Da questo scaturisce la lavanda dei piedi, da questo ci sarà la preghiera nell'orto degli ulivi, da questo le preghiere sulla croce e le ultime parole a Maria e a Giovanni. Da questo, poi, si ha il culmine del mistero della Croce, della Sua morte e risurrezione.<br />Un amore eterno: ci precede dall'eternità, ci tocca nella nostra breve esistenza e prosegue ancora dopo di noi, "sino alla fine", cioè per sempre. Scrive <span style="font-weight: bold;">Kierkegaard</span>: "Ammettiamo che un uomo, umanamente parlando, ami Dio con rettitudine di cuore; ahimè, Dio lo ha amato per primo, Dio lo precede di un'eternità - così indietro resta l'uomo".<br />Oggi, in modo particolare, penso che ci venga ricordato tutto questo. Oggi, che inizia il triduo pasquale che culminerà tra la notte di sabato e domenica. Oggi, che stiamo per rendere nuovamente vivo e presente quel mistero così grande che è il centro e il culmine della vita del cristiano.<br /><br /><a href="http://4.bp.blogspot.com/-VfZbPE7ho0w/TbGj-CeAKtI/AAAAAAAAAgo/64GywSMervs/s1600/lavanda.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 313px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-VfZbPE7ho0w/TbGj-CeAKtI/AAAAAAAAAgo/64GywSMervs/s320/lavanda.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5598436098008165074" border="0" /></a><br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-62075891289559142732011-01-17T21:36:00.003+01:002011-01-17T21:40:17.733+01:00Notte taciturnaNotte taciturna,<br />perché così immobile?<br />Spero,<br />aspetto<br />e tremo.<br />Non ti disturbo per timore.<br />Notte indefinita,<br />quando sei iniziata?<br />Ripenso al tempo,<br />al tuo tempo,<br />notte senza fine.<br />Cosa vuoi da me?<br />Solo una stella chiedo.<br />Una stella di sonora luce.<br /><a href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TTSpAEd2XdI/AAAAAAAAAf4/IAgJNWpMSSk/s1600/notte.jpg"><br /></a><a href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TTSpHyNhBGI/AAAAAAAAAgA/hsEZLOShSp0/s1600/notte.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TTSpHyNhBGI/AAAAAAAAAgA/hsEZLOShSp0/s320/notte.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5563257390912046178" border="0" /></a>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-41299815780294557162010-12-23T16:09:00.005+01:002011-05-24T21:46:05.218+02:00Buon Natale!Questo semestre, in università, ho seguito un corso di <span style="font-weight: bold;">letteratura italiana</span>. Nella seconda parte abbiamo parlato di <span style="font-weight: bold;">favole </span>(non fiabe), <span style="font-weight: bold;">apologhi </span>e <span style="font-weight: bold;">bestiari</span>. Ispirato dai testi letti, ho scritto una breve storia di <span style="font-weight: bold;">Natale</span>. La definirei come una favola o un apologo, anche se forse vuole semplicemente essere un racconto. Per chi si chiedesse cos'è un <span style="font-weight: bold;">apologo</span>, è un racconto con alla fine una <span style="font-weight: bold;">morale </span>esplicita o implicita. Beh...non aggiungo altro, se non: attenti alla differenza tra <span style="font-weight: bold;">natale </span>e <span style="font-weight: bold;">Natale</span>! Buona lettura!<br /><div style="text-align: justify;"><br /><span style="font-weight: bold;">Il lupo a Natale</span><br /><br />La vigilia di Natale, il lupo famelico decise di andare a comprare i regali per i suoi lupetti. Scese così in città, pronto a fare delle tranquille spese, in quel gioioso giorno in cui era pronto ad abbandonare la sua voglia di cacciare e ingannare.<br />Una volta arrivato, si diresse subito nel grande centro commerciale. Fuori, una povera donna, porgeva la mano, sperando in una elemosina. Il lupo, vedendola, si impietosì e le diede qualche monetina. La donna lo ringraziò calorosamente. Mentre entrava, il lupo sentì le altre persone borbottare e lamentarsi di quella signora che elemosinava fuori dalla porta. "Non dovrebbero farla stare qui!". "Rovina l'atmosfera natalizia!".<br />Il lupo, perplesso, proseguì. Cominciò a guardare i vari negozi del centro commerciale. Superò quello di articoli sportivi, quello di videogiochi e quello di vestiti, fino a che non arrivò davanti ad un negozio di giocattoli. Appena entrato, però, il lupo si spaventò! Il locale era gremito di gente che arraffava, comprava e letteralmente lottava per guadagnare l'ultimo gioco o semplicemente un posto in fila. Era un vero delirio!<br />Il lupo, però, pensò che era comunque la vigilia di Natale, e sicuramente la gente era davvero più buona. Così, tranquillamente, si mise a guardare i vari scaffali. Ad un certo punto, vide un bellissimo pupazzo a forma di maialino! Era perfetto per il suo primo lupetto! Si avvicinò così per prenderlo e guardarlo, quando, un secondo prima che la sua mano lo afferrasse, una signora lo anticipò e lo guardò dritto negli occhi, con uno sguardo famelico e gli disse: "L'ho preso prima io, quindi è mio". "Un perfetto sillogismo!", pensò il lupo, che era un po' ignorante e ingenuo.<br />Non avendo più il pupazzo, guardò ancora tra gli scaffali, convinto di trovare un regalo migliore. Trovò, infatti, un pupazzo, più grande del precedente, a forma di agnellino. "E' stupendo!", pensò. Si avvicinò così per prenderlo. Ne erano rimasti soltanto due. "Questa volta non mi anticiperanno", si disse il lupo. Così si avvicinò e lo prese in mano. Era molto soffice e caldo. La lana dell'agnello era stata ricreata in maniera perfetta, secondo il lupo. E lui, di agnelli, se ne intendeva davvero!<br />Era già convinto di prenderlo, quando due uomini gli si avvicinarono. "Compri l'agnello, eh?" chiese il primo. "Sì!" rispose soddisfatto il lupo. "Grave errore, amico mio" commentò il secondo, scuotendo la testa. "Perché?" domandò preoccupato il lupo. "L'anno scorso un mio amico lo comprò, e dopo un giorno i suoi figli già non lo volevano più! L'ha dovuto buttare via subito!" spiegò il secondo. Il lupo, col dubbio insinuatogli dall'uomo, si convinse che stava comprando la cosa sbagliata, così ripose l'agnello sullo scaffale e si allontanò sconsolato, ringraziando i due uomini, augurando loro buon Natale.<br />Il lupo, senza più idee per i regali, girò un'altra volta tra gli scaffali, senza trovare più nulla. Ad un certo punto, però, vide alla cassa i due uomini di prima, entrambi con un agnello sotto il braccio, che lo compravano soddisfatti. A quella vista, il lupo non resse più, e cominciò a chiedersi che senso avesse tutto questo. Aspettò i due uomini. Li fermò e chiese loro: "Perché prima me l'avete sconsigliato e adesso lo comprate". "Amico...è natale! Qualche regalo dobbiamo pur farlo, no?" risposero. Poi se ne andarono ridendo dell'ingenuità del lupo.<br />Il povero animale, lasciato solo, ingannato, raggiunse il suo limite. Abbandonò lo spirito natalizio che tanto lo aveva affascinato, abbandonò il proposito di essere buono e riprese il suo aspetto da lupo. Lanciò un possente ululato che riecheggiò per l'intero centro commerciale, digrignando i denti in una terribile espressione di furia.<br />Quasi nessuno, però, si voltò. Solo una signora lo guardò e commentò ad alta voce: "Ecco la solita crisi natalizia! Ah, questa gente che non pensa prima a che cosa comprare!". Subito dopo, una commessa si avvicinò al lupo, pregandolo di uscire dal negozio. Colto alla sprovvista, l'animale uscì, perdendo quell'espressione di rabbia,<br />Una volta nel corridoio del centro commerciale, solo, disprezzato e senza regali, il lupo si chiese se davvero era Natale. Sconsolato, si avviò così verso casa, a mani vuote. Sulla strada del ritorno, trovò un macellaio. Vi entrò, comprò un po' di carne, se la fece impacchettare per bene, e decise di regalare quella ai suoi lupetti. Mentre tornava, pensava: "Ho smesso di cacciare, e subito sono diventato preda, ho smesso di ingannare e subito sono stato ingannato! Chi è l'animale, allora?". Una volta a casa, il lupo festeggiò con i suoi lupetti e passò un buon Natale. Già a Santo Stefano era tornato quello di sempre, pronto a cacciare e a terrorizzare la gente.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Tanti auguri a tutti di buon Natale e felice anno nuovo!</span><br /><br /><a href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TRNt6-mDIcI/AAAAAAAAAfs/r2SHtiWqdPA/s1600/PC190022.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TRNt6-mDIcI/AAAAAAAAAfs/r2SHtiWqdPA/s320/PC190022.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5553903625480380866" border="0" /></a><br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-55680861014486907452010-10-10T15:40:00.008+02:002011-01-17T21:41:15.502+01:00Cris de haine"Pour que tout soit consommé, pour que je me sente moins seul, il me restait à souhaiter qu'il y ait beacucoup de spectateurs le jour de mon exécution et qu'ils m'accueillent avec des cris de haine."<br /><div style="text-align: justify;">Per chi non sapesse il francese, riporto una <span style="font-weight: bold;">traduzione</span>: "Perché tutto sia consumato, perché io sia meno solo, mi resta da augurarmi che ci siano molti spettatori il giorno della mia esecuzione e che mi accolgano con grida d'odio."<br />Questa frase tratta da <span style="font-weight: bold;">L'étranger</span> (Lo Straniero) di <span style="font-weight: bold;">A. Camus</span>, l'ho sentita e riletta diverse volte mentre lo studiavo in quinta superiore. Più volte mi sono domandato il suo signifivato, e più volte mi sono dato qualche risposta, ma mai credo di aver centrato veramente una spiegazione accettabile.<br />Il protagonista ha ucciso una persona, in seguito ad una particolare condizione in cui si viene a trovare. Viene arrestato e processato, fino ad essere condannato a morte. La citazione è proprio la conclusione del romanzo, momento in cui il protagonista attende la sua condanna e spera di vedere molta gente che lo accolga con <span style="font-weight: bold;">grida di odio</span>.<br />Perché una persona che ha commesso un omicidio dovrebbe desiderare grida di odio? Perché questo lo farebbe sentire "<span style="font-weight: bold;">meno solo</span>"? La cosa mi sembra assolutamente incomprensibile, a primo impatto. In questi giorni, però, mi sono dato una risposta.<br />Non starò a prendere in considerazione il romanzo e il personaggio del libro. Non mi preoccuperò del motivo per cui ha commesso un omicidio, né del suo sentirsi in colpa o no. Cercherò di allargare lo sguardo per dare una risposta più ampia.<br />Il protagonista spera di essere odiato. Speranza, a mio avviso, molto facile da soddisfare. E' estremamente facile riversare odio, rabbia e indignazione contro chi ha infranto una legge o contro chi ha ucciso qualcuno. Ci si sente giustificati, rassicurati dal fatto che ci si sta accanendo contro qualcuno che ha commesso qualcosa di orribile.<br />Facilmente ci si trova a sperare che il colpevole possa anche lui soffrire o, addirittura, morire. Si spera in grandi punizioni, ma non per fargli scontare la colpa, ma perché semplicemente "<span style="font-weight: bold;">s</span><span style="font-weight: bold;">e lo merita</span>". Ma è davvero <span style="font-weight: bold;">giusto </span>tutto questo?<br />Un assassino commette un atto ignobile, contro la vita e contro l'uomo. Commette un atto d'odio, in grado di portare solo dolore e sofferenza. A questo, il nostro cuore, d'istinto, riesce a rispondere in un solo modo: con altro <span style="font-weight: bold;">odio</span>.<br />Il colpevole viene assunto a capro espiatorio, a simbolo del dolore e della sofferenza, e viene bersagliato senza alcuna pietà. L'odio presente nel cuore di ognuno sgorga, pronto a riversarsi su questa persona, questo singolo, il quale, almeno una volta, avrà sicuramente fatto anche del bene. Singolo che è stato bambino, ha giocato, ha amato e sperato.<br />Siamo davvero giustificati a poter rispondere all'odio con altro odio? Non diamo forse inizio ad un <span style="font-weight: bold;">circolo vizioso</span>, in cui non facciamo altro che sprofondare in una spirale sempre più nera e oscura, senza speranza e via d'uscita?<br />Il protagonista de<span style="font-weight: bold;"> L'étranger</span> spera nelle grida di odio. Credo di intuire il perché. Ciò che ha fatto è stato un gesto d'odio e di conseguenza si trova già invischiato in questa terribile spirale. E se è vero che noi cerchiamo sempre ciò che ci assomiglia, allora anche lui cerca proprio l'odio. Odio che lo giustifica, perché consolida la sua colpa.<br />C'è solo un modo per spezzare questa spirale, questo circolo. Molti, a questo punto, intuiranno già la risposta, e magari penseranno che è una sciocchezza o una banalità o addirittura che non si possa mettere in pratica. Io non credo proprio.<br />Solo l'<span style="font-weight: bold;">amore </span>può spezzare tutto questo. Solo l'<span style="font-weight: bold;">amore </span>si oppone all'<span style="font-weight: bold;">odio</span>. E' con l'amore che si corregge, che si suscita vergogna nell'altro per ciò che ha fatto. E' con l'amore che si perdona e si cerca pentimento. E' solo con l'amore che si risale la spirale.<br />Se il condannato venisse accolto, invece che dalle grida d'odio, da gesti d'amore, allora a quel punto, la persona sarebbe davvero sola: <span style="font-weight: bold;">sola </span>in una folla. Nessuno sarebbe più simile a lui, e la vergogna, la colpa, la speranza e il desiderio di ricominciare potrebbero davvero nascere.<br />Come esprimere questo amore? Partendo da un sentimento sincero, espresso dal profondo del cuore, senza indicare, ma <span style="font-weight: bold;">compatendo </span>(patendo con), senza giudicare o giustificare, ma <span style="font-weight: bold;">correggendo </span>e senza disprezzare, ma <span style="font-weight: bold;">capendo</span>.<br /><br /><a href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TLHInlNBx2I/AAAAAAAAAfk/ZSKH82w2mjQ/s1600/IMGP9550.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 190px; height: 320px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TLHInlNBx2I/AAAAAAAAAfk/ZSKH82w2mjQ/s320/IMGP9550.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5526418800087517026" border="0" /></a><br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-69609903007587871172010-10-06T21:03:00.002+02:002010-10-06T21:27:56.022+02:00Estate, sinonimo di...?<div style="text-align: justify;">E' dal mio viaggio ad <span style="font-weight: bold;">Assisi </span>che non aggiorno questo blog. Ormai si potrebbe pensare che sia lasciato alla deriva, che non mi interessi più a scrivere nuovi post, oppure si potrebbe immaginare che non mi succede più nulla di interessante da documentare. Beh, direi che nessuna di queste possibilità è vera, altrimenti non sarei qui a scrivere.<br />Siccome sono <span style="font-weight: bold;">mesi </span>che non scrivo, stasera ho deciso di prendere la pagina bianca del nuovo post, e mi sono detto che in qualche modo avrei pur dovuto riempirla. Potrei cercare di raccontare qualcosa, magari le vacanze fatte dopo Assisi, oppure altri eventi a cui ho partecipato. Potrei, ma non voglio.<br />Questa <span style="font-weight: bold;">estate </span>è stata qualcosa di davvero particolare. Non ho viaggiato in posti strani e non ho incontrato persone lontane, ma ho vissuto, il più serenamente possibile, lunghi mesi di vacanza, in cui mi sono reso conto di una cosa. <span style="font-weight: bold;">L'estate è la stagione dei progetti</span>.<br />Durante l'anno, tra una cosa e un'altra, i progetti, i desideri e le voglie crescono, si sommano e si accavallano fino ad elimarsi a vicenda. Difficilmente, in mezzo ai frenetici ritmi quotidiani, riusciremo a dedicare buona parte del nostro tempo, delle nostre forze ed energie a qualcosa che vogliamo <span style="font-weight: bold;">veramente </span>fare.<br />L'estate, invece, si apre con tutta la sua bellezza, la sua <span style="font-weight: bold;">luce</span>, la sua intensità e le sue possibilità. E' la stagione in cui tutto è in mano nostra: niente e nessuno può organizzare e assorbire tutto il nostro tempo, che, finalmente, è davvero tempo da <span style="font-weight: bold;">vivere</span>, e non più, semplicemente, da far <span style="font-weight: bold;">trascorrere</span>.<br />Estate non deve ridursi a sinonimo di semplice riposo. Che senso avrebbe trascorrere un'intera stagione a riposare, senza sfruttare, almeno in minima parte, il tempo a disposizione per realizzare un proprio sogno o desiderio? Chi non ha mai sperimentato l'amara sensazione di arrivare a fine estate e rendersi conto di aver perso tempo, di non aver realizzato alcun progetto e (e questa è la cosa peggiore!) di pentirsi di come si è speso il proprio tempo?<br />Estate è sinonimo di <span style="font-weight: bold;">progetto </span>e <span style="font-weight: bold;">possibilità</span>. Ora siamo già in <span style="font-weight: bold;">autunno</span>, e anche se cadono le foglie, non è il caso di cadere anche noi con loro. Anzi, possiamo ricominciare, riposati (si spera), proprio da terra, come le foglie, per ripetere anche noi il nostro ciclo, fino a rifiorire in <span style="font-weight: bold;">primavera</span>, ed infine dare <span style="font-weight: bold;">frutto </span>in estate, proprio quando possiamo gustarceli nel migliore dei modi.<br />Lancio, quindi, una esortazione a chi legge questo post un po' <span style="font-weight: bold;">improvvisato</span>: pentiti o no della vostra estate, non disperate, ma continuate a fare progetti, a pensare e a desiderare, perché se <span style="font-weight: bold;">estate </span>è sinonimo di <span style="font-weight: bold;">progetto </span>e <span style="font-weight: bold;">possibilità</span>, forse, a volte, possiamo immaginare che valga anche il <span style="font-weight: bold;">contrario</span>!<br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-44531582292975647722010-07-26T09:51:00.007+02:002010-07-26T10:55:43.864+02:00Assisi<span style="font-weight: bold;">Assisi</span>, luogo natale di <span style="font-weight: bold;">S. Francesco</span>, costruita sul monte <span style="font-weight: bold;">Subasio</span>: ecco la meta della mia prima vacanza. Sono partito con <span style="font-weight: bold;">Vincenzo </span>in treno. Dopo un lungo viaggio, rischiando di perdere la coincidenza, arriviamo alla stazione della città.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AniikCDI/AAAAAAAAAfU/aAsd7OHp5xY/s1600/P7240139.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AniikCDI/AAAAAAAAAfU/aAsd7OHp5xY/s320/P7240139.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121768120092722" border="0" /></a>La stazione, in realtà, si trova ai piedi del monte e per raggiungere la città ci sono due opzioni: o si usa un mezzo di trasporto, oppure si arriva a piedi. Da <span style="font-weight: bold;">pellegrini</span>, abbiamo scelto la seconda opzione.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_CBtXlZI/AAAAAAAAAdc/7CZ7N27ZYbo/s1600/P7210001.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_CBtXlZI/AAAAAAAAAdc/7CZ7N27ZYbo/s320/P7210001.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498120024140256658" border="0" /></a>Nella foto ci eravamo appena incamminati. E' stato magnifico ammirare <span style="font-weight: bold;">Assisi </span>avvicinarsi, e giungerci lentamente. Non nego la <span style="font-weight: bold;">fatica </span>fatta, ma una volta arrivati la <span style="font-weight: bold;">soddisfazione </span>ha eliminato tutta la stanchezza!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_CiLrL4I/AAAAAAAAAdk/aEMunhplhZg/s1600/P7210008.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_CiLrL4I/AAAAAAAAAdk/aEMunhplhZg/s320/P7210008.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498120032857304962" border="0" /></a>Una delle prime mete è stata il <span style="font-weight: bold;">duomo </span>dedicato a <span style="font-weight: bold;">S. Rufino</span>. Qui, oltre all'interno, abbiamo potuto visitare la cripta sottostante.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_C3AyLTI/AAAAAAAAAds/rzjwweZ803U/s1600/P7220032.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_C3AyLTI/AAAAAAAAAds/rzjwweZ803U/s320/P7220032.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498120038448770354" border="0" /></a>Il luogo, però, che più avevo voglia di visitare, era la basilica di <span style="font-weight: bold;">S. Francesco</span>. Situata ad un'estremità della città, la chiesa è divisa in due parti. La parte superiore, e la parte inferiore, di cui sotto vedete la piazza.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_DezABRI/AAAAAAAAAd0/VIn5sC3HNeo/s1600/P7220038.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_DezABRI/AAAAAAAAAd0/VIn5sC3HNeo/s320/P7220038.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498120049128375570" border="0" /></a>Abbiamo avuto la fortuna di arrivarci al mattino presto e di poter essere tra i primissimi ad entrare, godendo quindi di una pace ed una tranquillità davvero rare! L'interno è davvero ricco, e offre grandi bellezze. Il luogo, però, che più ha lasciato il segno, per me, è stata la <span style="font-weight: bold;">tomba </span>di S. Francesco, nella cripta. Potersi fermare, pregare e guardare. Semplicemente ascoltare in silenzio. Qualcosa di semplice ma non facile.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_DiIX0cI/AAAAAAAAAd8/6PSv9wW3J6w/s1600/P7220043.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_DiIX0cI/AAAAAAAAAd8/6PSv9wW3J6w/s320/P7220043.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498120050023322050" border="0" /></a>La visita, poi, è proseguita. Tra le chiese visitate c'è anche quella di <span style="font-weight: bold;">S. Pietro</span>.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_58-nlwI/AAAAAAAAAeE/qjE-hrTOV1Q/s1600/P7220044.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_58-nlwI/AAAAAAAAAeE/qjE-hrTOV1Q/s320/P7220044.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498120984943105794" border="0" /></a>La seconda chiesa, però, che è stata più significativa, è stata la basilica dedicata a <span style="font-weight: bold;">S. Chiara</span>, l'altra santa della città. Qui non abbiamo potuto godere della calma avuta a S. Francesco, in un primo momento. Tornandoci, però, nel pomeriggio, abbiamo trovato meno gente, potendo così sostare col dovuto silenzio nella chiesa. Al suo interno il crocifisso di <span style="font-weight: bold;">S. Damiano</span>, la cripta ospitante numerose <span style="font-weight: bold;">reliquie </span>dei due santi e la <span style="font-weight: bold;">tomba </span>della santa.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_7NNl_6I/AAAAAAAAAeU/_ANEinHqDmE/s1600/P7220071.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_7NNl_6I/AAAAAAAAAeU/_ANEinHqDmE/s320/P7220071.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121006480752546" border="0" /></a>Ecco poi la piazza e la chiesa verso sera. Davvero piacevole sostare nella piazza, con l'aria che ci rinfrescava dal caldo che c'era.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_6XJEjEI/AAAAAAAAAeM/CnFt22EVuw8/s1600/P7220058.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_6XJEjEI/AAAAAAAAAeM/CnFt22EVuw8/s320/P7220058.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498120991966268482" border="0" /></a>Oltre agli edifici all'interno delle mura di Assisi, ci sono alcuni luoghi da visitare fuori dalla città. Uno di questi è il <span style="font-weight: bold;">santuario </span>di <span style="font-weight: bold;">S. Damiano</span>, in cui il crocifisso del santo (ora in S. Chiara) parlò a S. Francesco.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_7jZyjYI/AAAAAAAAAec/-jEDtMeSGfM/s1600/P7230083.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_7jZyjYI/AAAAAAAAAec/-jEDtMeSGfM/s320/P7230083.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121012437486978" border="0" /></a>Altro luogo davvero meraviglioso, è l'<span style="font-weight: bold;">eremo di S. Francesco</span>. All'interno di un bosco, è ospitato un piccolo santuario in cui Francesco e i frati suoi amici si riunivano in contemplazione. Il luogo offre sentieri, rocce su cui sedersi e ascoltare il suono della foresta, altari in legno per le celebrazioni e le grotte in cui i frati si isolavano per pregare.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_8U9iMkI/AAAAAAAAAek/n2xpSnzn2uk/s1600/P7230096.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE0_8U9iMkI/AAAAAAAAAek/n2xpSnzn2uk/s320/P7230096.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121025740747330" border="0" /></a>Ecco una <span style="font-weight: bold;">grotta</span>. Forse dalla foto non si capisce, ma aveva un spazio davvero molto ristretto!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AcAp-Y4I/AAAAAAAAAes/fUPA63nKuWU/s1600/P7230102.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AcAp-Y4I/AAAAAAAAAes/fUPA63nKuWU/s320/P7230102.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121570045813634" border="0" /></a>Dopo tanti luoghi spirituali, abbiamo visitato la <span style="font-weight: bold;">rocca maggiore</span>, la fortezza nel punto più alto della città. Ne abbiamo visitato l'interno, che si è rivelato davvero molto suggestivo!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AdcYbioI/AAAAAAAAAe8/B_KIH7Otn14/s1600/P7230124.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AdcYbioI/AAAAAAAAAe8/B_KIH7Otn14/s320/P7230124.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121594668288642" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AeBO5EhI/AAAAAAAAAfE/mIzbjIuakhk/s1600/P7230125.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AeBO5EhI/AAAAAAAAAfE/mIzbjIuakhk/s320/P7230125.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121604560392722" border="0" /></a>Ad esempio, il buio e lungo corridoio che vedete, percorreva l'intero muro della seconda foto. Davvero bello "<span style="font-weight: bold;">esplorare</span>" questi luoghi!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AfAXdx2I/AAAAAAAAAfM/1FB14xgML2M/s1600/P7230128.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AfAXdx2I/AAAAAAAAAfM/1FB14xgML2M/s320/P7230128.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121621507786594" border="0" /></a>La rocca, poi, offriva un <span style="font-weight: bold;">panorama </span>sulla città davvero mozzafiato!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AdcYbioI/AAAAAAAAAe8/B_KIH7Otn14/s1600/P7230124.JPG"><br /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AcuFe9CI/AAAAAAAAAe0/rqCjDwN4m28/s1600/P7230104.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AcuFe9CI/AAAAAAAAAe0/rqCjDwN4m28/s320/P7230104.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5498121582240789538" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TE1AcAp-Y4I/AAAAAAAAAes/fUPA63nKuWU/s1600/P7230102.JPG"><span style="font-weight: bold;"></span></a>Insomma, la città è davvero speciale, e già arrivarvi fa capire di non essere in un luogo qualunque. Siamo partiti dicendo di fare una vacanza e poi di fatto è diventato un <span style="font-weight: bold;">pellegrinaggio</span>. E' forse un male? Assolutamente no, anzi! In ogni caso, poi, non sono mancati momenti divertenti e piacevoli, diciamo più da vacanza!<br /><span style="font-weight: bold;">Assisi </span>è stupenda. E' assolutamente da visitare, e per me da tornarci.Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-25698430593910982992010-07-05T18:41:00.004+02:002010-07-05T19:34:11.476+02:00Roma"Che ne dite di andare a <span style="font-weight: bold;">Roma</span>?" Chi non risponderebbe con entusiasmo a questa proposta? Beh...strano a dirsi, ma inizialmente, io non ho avuto l'entusiasmo che mi sarei aspettato. Purtroppo il periodo della partenza ha coinciso con un momento davvero faticoso. E la fine degli <span style="font-weight: bold;">esami</span>, la <span style="font-weight: bold;">stanchezza </span>dopo la fine dell'università, la <span style="font-weight: bold;">voglia </span>di rilassarsi, di stare un po' per conto mio a riposarmi, idee da realizzare...e molto altro!<br />Ero, infatti, un po' inquieto prima della partenza. Temevo di rovinarmi da solo il <span style="font-weight: bold;">viaggio</span>, di partire prevenuto e di vedere ogni cosa negativamente. Con questi pensieri è arrivato il giorno della <span style="font-weight: bold;">partenza</span>.<br />L'<span style="font-weight: bold;">emozione </span>di partire si sentiva! I sorrisi sui volti dei ragazzi erano davvero raggianti (magari un po' nascosti dal <span style="font-weight: bold;">sonno</span>...). Già dal parcheggio della parrocchia l'aria che ho respirato è stata un'aria davvero <span style="font-weight: bold;">buona</span>. Mi sono reso conto per la prima volta che stavo per partire per <span style="font-weight: bold;">Roma</span>, e che per la prima volta stavo per visitarla a dovere, come mai avevo avuto occasione di fare!<br />Così partiamo: treno ad alta velocità e in <span style="font-weight: bold;">meno </span>di 3 ore arriviamo alla <span style="font-weight: bold;">capitale</span>.<br />Appena fuori dalla stazione già ci si accorge di essere a <span style="font-weight: bold;">Roma</span>. La città accoglie davvero con un'atmosfera particolare. Insomma...<span style="font-weight: bold;">chi </span>potrebbe rimanere <span style="font-weight: bold;">indifferente </span>di fronte a questo?<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TDIQ6iPhFvI/AAAAAAAAAdM/Ys2PXdJ-IR0/s1600/P6070070.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TDIQ6iPhFvI/AAAAAAAAAdM/Ys2PXdJ-IR0/s320/P6070070.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5490469493528401650" border="0" /></a><br />Il <span style="font-weight: bold;">Colosseo</span>...è stato uno dei primi luoghi visitati. Mi ha davvero colpito pensare che sia stato un luogo di <span style="font-weight: bold;">martirio </span>per molti <span style="font-weight: bold;">cristiani</span>. L'idea di attendere la propria morte. Sapere che si sarebbe morti, sacrificandosi per la propria fede...che <span style="font-weight: bold;">grandezza</span>!<br />Abbiamo visitato numerosi luoghi. Ovviamente non poteva mancare <span style="font-weight: bold;">S. Pietro</span> e la sua piazza!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TDIQ7SMI7_I/AAAAAAAAAdU/0zJq0i0XSHw/s1600/P6080084.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/TDIQ7SMI7_I/AAAAAAAAAdU/0zJq0i0XSHw/s320/P6080084.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5490469506399137778" border="0" /></a><br />Abbiamo anche visitato la tomba di <span style="font-weight: bold;">Giovanni Paolo II</span>: un momento davvero intenso, di commozione profonda.<br />In ogni caso, potrei perdermi a raccontare tutto quello che abbiamo visto, fatto, detto o vissuto, ma non lo farò. C'è solo una cosa su cui voglio porre l'attenzione, la parte del viaggio che più mi è rimasta nel cuore: il <span style="font-weight: bold;">pellegrinaggio</span>.<br />Oltre al divertimento e ai bei momenti passati insieme, ho potuto vivere un mio pellegrinaggio, il mio cammino. Tra le <span style="font-weight: bold;">15 persone</span> che eravamo nessuno di noi ha notato le stesse cose o è stato colpito dagli stessi particolari. Chiaramente è inevitabile, però, proprio perché è così, penso sia bello condividere certi pensieri.<br />Io, in particolare voglio condividere una <span style="font-weight: bold;">poesia</span>, scritta sulla strada per raggiungere la chiesa delle <span style="font-weight: bold;">Tre Fontane</span>, luogo del martirio di <span style="font-weight: bold;">S. Paolo</span>. La strada, per chi non l'avesse mai percorsa, è abbastanza lunga per dare il tempo di perdersi nei propri pensieri, soprattutto se si sta andando a morire.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Martirio di S. Paolo</span><br /><br />Chi sa se era caldo,<br />o se tirava il vento;<br />se gli uccelli cantavano il loro conforto.<br />I tuoi passi alzavano la polvere?<br />Cadevano foglie sul tuo cammino?<br /><br />Il Signore camminava con te.<br />Ti ha sedotto<br />e mai abbandonato.<br />Ti ha preso<br />e mai lasciato.<br />Ti ha amato dall'eternità.<br /><br />Avevi timore?<br />Io tremo,<br />ripercorrendo<br />i tuoi passi.Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-6289892552882851522010-05-23T17:49:00.008+02:002010-05-24T14:26:08.282+02:00Cappuccetto Rosso<span style="font-weight: bold;">C'era una volta</span> un gruppo di teatro, di una piccola parrocchia, di <span style="font-weight: bold;">S. Giacomo della Croce del Biacco</span>. Non avevano un nome, ma erano molto uniti fra loro. Non erano neanche un numero fisso. Questa volta erano <span style="font-weight: bold;">otto</span>.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lO-vWufhI/AAAAAAAAAaU/keOm1TeJMgA/s1600/P5220036.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lO-vWufhI/AAAAAAAAAaU/keOm1TeJMgA/s320/P5220036.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474493661816192530" border="0" /></a>Si trovarono un giorno ad <span style="font-weight: bold;">ottobre</span>. Da lì presero una decisione: "Faremo <span style="font-weight: bold;">Cappuccetto Rosso</span>!". L'entusiasmo era grande e il tempo era lungo: cosa sarebbe potuto andare storto?<br />Decisero di incontrarsi il <span style="font-weight: bold;">lunedì</span>. Iniziarono lunghe prove e preparazioni. A volte erano stanchi, a volte erano impegnati, a volte malati e a volte un po' svogliati. Ma tutto questo non importava, perché il tempo bastava!<br />Arrivò <span style="font-weight: bold;">dicembre </span>e il regista partì per un paese molto lontano. Stette via un mese, ma gli altri continuarono a trovarsi. Passarono le vacanze e arrivò il nuovo anno. Grandi speranze e aspettative si aprivano, mentre gli incontri <span style="font-weight: bold;">proseguivano</span>.<br />I mesi passavano e avanzavano. Nessuno ci faceva neanche caso! Gli <span style="font-weight: bold;">impegni </span>di ognuno, però, quelli sì che si sentivano! Tra scuola, università, canti, catechismo e incontri sembrava di impazzire. E intanto il <span style="font-weight: bold;">freddo </span>si faceva sentire, e non accennava a diminuire.<br />Un giorno, però, qualcuno notò che il tempo era passato e che di lunedì, ormai, non ce n'erano più tanti. Era tempo di affrettarsi.<br />Tante cose ancora <span style="font-weight: bold;">mancavano</span>: costumi, scenografie e alcune battute. Ma una cosa sembrava non mancare: la voglia di <span style="font-weight: bold;">fare bene</span>!<br />Gli <span style="font-weight: bold;">otto </span>continuarono a impegnarsi. Chiesero anche aiuto a un <span style="font-weight: bold;">nono</span>, ed ebbero così le scenografie. Si procurarono i vestiti e impararono tutto. Ormai erano pronti.<br />Trascorsero gli ultimi lunedì e <span style="font-weight: bold;">finalmente</span>...<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lO_ZwH0rI/AAAAAAAAAak/1iAhaAIa9Yo/s1600/P5220047.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lO_ZwH0rI/AAAAAAAAAak/1iAhaAIa9Yo/s320/P5220047.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474493673196999346" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lO-ySdMNI/AAAAAAAAAac/gTDMqmS9cU0/s1600/P5220043.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lO-ySdMNI/AAAAAAAAAac/gTDMqmS9cU0/s320/P5220043.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474493662603587794" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lO_hjtisI/AAAAAAAAAas/wPs73Gwm9Sc/s1600/P5220049.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lO_hjtisI/AAAAAAAAAas/wPs73Gwm9Sc/s320/P5220049.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474493675292428994" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPAV0qkxI/AAAAAAAAAa0/z4BxOQtIao4/s1600/P5220052.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPAV0qkxI/AAAAAAAAAa0/z4BxOQtIao4/s320/P5220052.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474493689322181394" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPj7VMBcI/AAAAAAAAAa8/-9dI8J0Nv5E/s1600/P5220056.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPj7VMBcI/AAAAAAAAAa8/-9dI8J0Nv5E/s320/P5220056.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474494300686124482" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPkDXo26I/AAAAAAAAAbE/vK3DG7Z1qQA/s1600/P5220059.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPkDXo26I/AAAAAAAAAbE/vK3DG7Z1qQA/s320/P5220059.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474494302843886498" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPkpYoPDI/AAAAAAAAAbM/X_PeOvTwIgY/s1600/P5220067.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPkpYoPDI/AAAAAAAAAbM/X_PeOvTwIgY/s320/P5220067.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474494313048587314" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPlMr_JKI/AAAAAAAAAbU/MkfVi8R7ZQA/s1600/P5220070.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPlMr_JKI/AAAAAAAAAbU/MkfVi8R7ZQA/s320/P5220070.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474494322525021346" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPladpS5I/AAAAAAAAAbc/WIDL1egcFXg/s1600/P5220073.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lPladpS5I/AAAAAAAAAbc/WIDL1egcFXg/s320/P5220073.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474494326222965650" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRRnHPc_I/AAAAAAAAAcM/t2yhgNbLi_I/s1600/P5220074.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRRnHPc_I/AAAAAAAAAcM/t2yhgNbLi_I/s320/P5220074.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474496185044530162" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRSA5KmgI/AAAAAAAAAcU/LGsDAD52FDs/s1600/P5220080.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRSA5KmgI/AAAAAAAAAcU/LGsDAD52FDs/s320/P5220080.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474496191964813826" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRSREJH2I/AAAAAAAAAcc/wv5rH2cqdVk/s1600/P5220084.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRSREJH2I/AAAAAAAAAcc/wv5rH2cqdVk/s320/P5220084.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474496196305821538" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRStDr9-I/AAAAAAAAAck/rn3_uHKrU9U/s1600/P5220086.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRStDr9-I/AAAAAAAAAck/rn3_uHKrU9U/s320/P5220086.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474496203820103650" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRTDnXetI/AAAAAAAAAcs/EHpsDULhPZo/s1600/P5220090.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRTDnXetI/AAAAAAAAAcs/EHpsDULhPZo/s320/P5220090.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474496209875335890" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRsb5TGqI/AAAAAAAAAc0/-aHL7cIBqXY/s1600/P5220092.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRsb5TGqI/AAAAAAAAAc0/-aHL7cIBqXY/s320/P5220092.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474496645889727138" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRs7-ZDuI/AAAAAAAAAc8/r0V-qfY4uPc/s1600/P5220094.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRs7-ZDuI/AAAAAAAAAc8/r0V-qfY4uPc/s320/P5220094.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474496654501023458" border="0" /></a>Che dite: ce l'hanno fatta i nostri eroi? <span style="font-weight: bold;">Io dico di sì</span>. Nonostante le difficoltà, gli imprevisti dell'ultimo minuto, ce l'hanno fatta. Hanno affrontato con coraggio la loro avventura e hanno portato un sorriso a tante persone. Sono stati davvero incredibili! Si sono davvero meritati gli applausi!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRtKbK2fI/AAAAAAAAAdE/IdnjHlmYvUo/s1600/P5220110.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S_lRtKbK2fI/AAAAAAAAAdE/IdnjHlmYvUo/s320/P5220110.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5474496658379823602" border="0" /></a>Vi domandate cosa abbiano fatto gli otto dopo aver concluso la loro avventura? Beh...<span style="font-weight: bold;">questa è un'altra storia</span>!Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-17116634783338267762010-04-03T18:45:00.006+02:002010-04-15T16:02:18.437+02:00Lui<div style="text-align: justify;">Quando me lo dissero, non ci credevo. Non ci potevo credere. Era tutto così improbabile, assurdo. Era impossibile. Non potevano convincermi. Non volevo essere testardo, ma realista. Chi avrebbe immaginato il contrario?<br />Li invidiavo, però. Forse, dentro di me, l'avevo già capito. La loro gioia, il loro sguardo, la loro energia erano rinnovate. Nonostante questo, però, non cambiai idea. Anzi! Lanciai una sfida, così sciocca e infantile, che quasi me ne vergogno. Ma sicuramente legittima. Una scommessa che pensavo di aver già vinto, e che, invece, persi. Per fortuna. Tornò.<br />Quelle mani. Un po' callose, vissute. Non troppo grandi. Sicuramente un po' meno dello mie, nonostante sia uno dei più giovani. Mani sempre calde, lisce e morbide. Di quelle mani che viene voglia di prendere, stringere e tenere nella propria. Mani forti, sicure, in grado di fare qualunque cosa! Appena le ho viste le ho riconosciute subito.<br />Ma non solo quelle! Anche il suo corpo era inconfondibile. Non altissimo, nella media. Quelle spalle larghe, robuste, di chi, per anni, ha lavorato duramente e con impegno. Il suo petto, poi, era largo. Volevo gettarmi ad abbracciarlo, ma non ci sono riuscito. Ero ancora fermo a guardarlo.<br />I miei occhi si erano posati anche sui suoi piedi. Erano quei piedi che tante volte ho guardato, tante volte ho seguito. Quando camminavamo tra la folla, spesso mi capitava di restare tra gli ultimi e di doverlo seguire guardando proprio i suoi piedi. Quei piedi rapidi, decisi, capaci di farlo camminare per ore e davvero <span style="font-style: italic;">ovunque</span>!<br />Ma la cosa più sorprendente, la parte più bella, era il suo volto. I capelli e la barba creavano una cornice perfetta per quei lineamenti inconfondibili. La bocca quasi sempre spesa in un sorriso sincero. Il naso, un po' a punta, gli dava un aspetto davvero cordiale!<br />Infine i suoi occhi. Profondi, veri, di un colore inconfondibile. Sembrava di guardarsi allo specchio. Quante volte non sono riuscito a sostenere il suo sguardo, quante volte avrei voluto guardarlo dritto negli occhi, ma non ci sono riuscito per timore. Quante volte, però, è stato lui a venire da me, a guardarmi, a cercarmi, a tendermi quella mano, a sorridermi.<br />Sì. Mi bastò solo questo per riconoscerlo, ma mi avvicinai lo stesso. Lo abbracciai e toccai comunque quei piedi, quelle mani e il suo petto. Le ferite, lì incise, sembravano sfigurare quel corpo e sembravano metterlo in secondo piano, quasi abbruttendolo. Ma non era affatto così. Se non me l'avesse ripetuto lui, non avrei neanche pensato a ciò che avevo detto solo qualche giorno prima, a quando ho dubitato degli altri che insistevano di averlo rivisto e di aver ricevuto una sua visita. Ora, invece, non avevo più motivo di dubitare e di arrabbiarmi per non esserci stato la volta scorsa. Adesso era qui proprio per me: che fortuna che ho avuto e che onore mi ha fatto! Beato me, che potei rivederlo!<br />Ho comunque toccato quelle ferite. Devono essere state orribili, ma adesso sono il segno di una grandissima speranza! Le ho toccate, anche se mi era stato sufficiente vederlo, sentire la sua voce, per capire che Lui è davvero risorto!<br /><br />Buona Pasqua 2010!<br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-13421793143225298622010-03-16T11:47:00.007+01:002011-02-26T14:42:18.158+01:00Alice in Wonderland<object width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/u5kn6k9spJs&hl=it_IT&fs=1&rel=0"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/u5kn6k9spJs&hl=it_IT&fs=1&rel=0" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="295"></embed></object><br />Alzi la mano chi, prima di essere andato (o di andare) a vedere "<span style="font-weight: bold;">Alice in Wonderland</span>", ne ha letto una recensione, oltre che vedere un trailer. Ora, invece, la alzi chi si è fidato solo del nome di <span style="font-weight: bold;">Tim Burton</span> e <span style="font-weight: bold;">Johnny Depp</span>, ed è andato (o andrà) a vederlo solo per questo. Penso che i primi saranno una netta minoranza.<br />"<span style="font-weight: bold;">Alice in Wonderland</span>" ha indubbiamente il suo fascino. Le aspettative a inizio film sono alte. Il regista di solito non delude e anche <span style="font-weight: bold;">Johnny Depp</span> ha il suo merito nell'attirare spettatori. Purtroppo, però, maggiori sono le aspettative, maggiore risulta la delusione nel caso si fallisca l'obiettivo.<br />La storia del film parte con buone premesse. La <span style="font-weight: bold;">bambina</span>, figlia di un padre sognatore, amante dell'<span style="font-weight: bold;">impossibile</span>, continua ad avere lo stesso incubo: sogna di cadere nella cavità di un albero, seguendo un <span style="font-weight: bold;">coniglio bianco</span> col panciotto, finendo in un mondo popolato da strane creature. L'incubo si ripete per anni, anche se la bambina è ormai cresciuta.<br />Un giorno, durante una festa, <span style="font-weight: bold;">Alice </span>vede un coniglio bianco. Incuriosita, decide di seguirlo, approfittandone per sfuggire alla festa, finendo così nella cavità dell'albero. "La stessa dei suoi incubi", è la prima cosa che si pensa. Non è la stessa cosa, però, che penserà <span style="font-weight: bold;">Alice</span>, che per quasi tutto il film crederà di vivere un sogno, in maniera poco credibile e convincente.<br />Il film inizia così a <span>deludere</span>. <span style="font-weight: bold;">Burton </span>sembra aver perso un po' l'essenza del romanzo di <span style="font-weight: bold;">Lewis</span> <span style="font-weight: bold;">Carroll</span>. Se lo scrittore giocava con le parole, il senso del gioco e della <span>meraviglia</span>, l'<span>assurdo</span>, in cui comunque si manteneva una forte <span>logica</span>, il regista tende a perdere questi aspetti, concentrandosi principalmente sull'<span>impossibil</span><span style="font-weight: bold;">e </span>(che poi, alla fine, impossibile non è) e sulla possibilità di realizzare i propri <span>sogni</span>.<br />In più, se l'<span style="font-weight: bold;">Alice </span>del romanzo è quella bambina meravigliata e stupita di fronte al mondo fantastico in cui si trova, nel film, <span style="font-weight: bold;">Alice </span>perde tutto il suo stupore. Non sembra meravigliarsi più di nulla. Anzi, è pronta a combattere e a sconvolgere gli eventi.<br />Infine, una nota sul <span style="font-weight: bold;">Cappellaio Matto </span>(<span style="font-weight: bold;">Johnny Depp</span>). L'interpretazione è ben riuscita, anche se sembra già vista. Strappa qualche sorriso, ma non eccelle. <span style="font-weight: bold;">Burton</span>, purtroppo, facendo di <span style="font-weight: bold;">Depp </span>il suo cavallo di battaglia, dando molto più spazio al <span style="font-weight: bold;">Cappellaio </span>di quello necessario, ha creato una <span style="font-weight: bold;">Alice </span>che non sembra la vera protagonista.<br />In conclusione, il film poteva sicuramente offrire <span>di più</span>. Risulta essere semplice e senza troppe pretese. Sicuramente adatto e divertente per i più giovani, ma <span style="font-style: italic;">insipido</span> per chi ha letto il romanzo, ha visto il cartone animato o, comunque, cerca qualcosa di originale e innovativo.Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-86902307238557378812010-03-11T11:17:00.003+01:002010-03-11T12:00:21.261+01:00Era lì: sorrideva<div style="text-align: justify;">Era bellissimo. Imponente e bellissimo. Sembrava proprio una roccia, lì in piedi, dopo il brutto tempo, con quel sole che brillava dopo giorni di precipitazioni.<br />Aveva due occhi unici. Ad un primo sguardo, sembravano occhi identici, dello stesso colore. Ma ad un attento esame, l'occhio destro rivelava una leggera imperfezione, come fosse strabico. Uno strabismo fine, però. Gli dava un tocco di eleganza.<br />Aveva anche un naso buffo. Non si poteva fare a meno di riderne. Poi ci si sentiva in colpa, ma almeno si rideva davvero di gusto. Una di quelle risate spontanee, disinteressate: genuine, insomma!<br />Il sorriso, però, era il suo forte. Sempre a trentadue denti. Ampio, ma mai forzato. Accogliente, ironico. Sembrava quasi prenderti in giro, ma, probabilmente, vedeva solo più in là della realtà. Aveva già capito tutto dalla vita. Sapeva già cosa avrebbe fatto, dove sarebbe arrivato. Non aveva alcuna incertezza. E lo si capiva al primo sguardo. Quando passavi e lo vedevi lì, in piedi, non si poteva fare a meno di pensare di voler essere un po' come lui.<br />Ricordo bene il giorno in cui lo incontrai per la prima volta. Portava una gran bella sciarpa rossa, quasi fiammeggiante. Sulla sua pelle chiara risaltava notevolmente, facendolo quasi impallidire di più.<br />Ricordo che passavo per il parco, tornando da scuola. Era una giornata "no". Il quadrimestre stava per finire, e avevo appena preso un quattro in matematica. Che rabbia quel giorno! Avrei preso a calci la prima cosa che mi fosse capitata sotto i piedi!<br />Mentre imprecavo fra me e me, lo vidi, lì, nel parco, sorridente, davvero splendido. Mi fermai incantato. La prima cosa che pensai fu proprio "vorrei essere come lui!". Mi avvicinai e lo salutai. Non rispose. Mi sorrise, sì. Mi guardò. Ma non parlò.<br />Gli feci un cenno con la mano, allora. Restò fermo, ma sono quasi sicuro che mi fece l'occhiolino. A quel punto notai il suo naso. Gli risi in faccia e gli puntai il dito contro. Dopo poco mi vergognai e penso di essere diventato tutto rosso. Notai il suo sguardo cambiare. Mi stava un po' rimproverando, ma, nonostante tutto, il suo sorriso non cambiò neanche un po'.<br />Dopo essermi ripreso dalla risata, lo guardai dritto negli occhi, mi feci serio, e gli dissi di aver preso quattro in matematica. Non disse nulla. Continuò a sorridere. Mi sentii a disagio. Qualcosa dentro di me stava reagendo.<br />Cominciai a sudare. Divenni nervoso e iniziai a giustificarmi. Gli dissi che il compito era difficile. Gli dissi che la prof era stata <span style="font-style: italic;">stronza</span> (sì, gli dissi così! Non vi dico come mi guardò dopo...); che mi ero fatto prendere dall'agitazione, che avevo solo sbagliato dei calcoli, ma non il procedimento e scuse di questo genere.<br />Dopo avergli <span style="font-style: italic;">vomitato</span> addosso tutte queste scuse, calò un silenzio imbarazzante. Volevo arrabbiarmi con lui per avermi messo così a disagio, ma non ci riuscii. Nonostante il suo sguardo mi guardasse con rimprovero, il suo largo sorriso era comunque caloroso e comprensivo.<br />Abbassai lo sguardo, feci un respiro, poi tornai a fissarlo in quegli occhi così sinceri. Gli dissi la verità. Non avevo studiato e avevo sperato di cavarmela con dei bigliettini, che la prof mi aveva scoperto.<br />Mi sentii un verme e riabbassai gli occhi. Era freddo, era pieno inverno, e un brivido mi avvolse. Cominciai a pensare che stessi perdendo tempo. Un colpo di vento più forte del solito mi scosse dai miei pensieri e in quel momento ebbi l'impressione che lui si fosse mosso, così alzai di nuovo lo sguardo.<br />Si era tolto la sciarpa, che ora penzolava su una spalla. Lo fissai sbalordito: mi stava dando la sua sciarpa! Ero in imbarazzo. Non sapevo cosa dire e fare. Cominciai a scuotere il capo, ma lui insistette a lasciare la sciarpa così. Incerto sul da farsi, avvicinai lentamente la mano per prendere quella bellissima sciarpa rossa. Lui non si mosse e continuò a sorridere, così alla fine la presi, fino a mettermela al collo. Era calda, nonostante tutto.<br />A quel punto, guardai l'orologio e vidi che si stava facendo tardi. I miei mi aspettavano a casa. Sentendomi in colpa a troncare così il nostro incontro, cominciai a scusarmi. Lui non ci badò, e mi sorrise comprensivo.<br />Lo ringraziai tantissimo prima di lasciarlo. Ricordo bene quel momento. Cominciai a correre per andare verso casa e prima di uscire dal parco mi voltai per guardarlo un'altra volta. Lo osservai l'ultima volta: fermo, sorridente, imponente e bellissimo, illuminato da un raggio di sole.<br />Appena a casa raccontai ai miei genitori del quattro e di come avevo tentato di copiare. Ammisi le mie colpe e parlai sinceramente mostrandomi in colpa per quello che avevo fatto e deluso dal voto che mi avrebbe rovinato la pagella del quadrimestre. I miei furono comprensivi. Si arrabbiarono, mi sgridarono, ma capirono quanto mi costò dire la verità.<br />Non raccontai loro del mio incontro (per la sciarpa, dissi che me l'aveva regalata una compagna). Era stato qualcosa di speciale, di unico ed irripetibile. Un incontro, quasi del destino. Qualcuno l'aveva messo lì per me.<br />Il giorno dopo speravo di incontrarlo di nuovo, ma sapevo che le speranze erano minime. Uscendo di casa avvertii il calore del sole, come quella giornata non sarebbe stata grigia come le precedenti. Pian piano, però, divenni sempre più certo che non l'avrei incontrato nuovamente.<br />Infatti, giunto al parco, arrivai lì dove stava il giorno prima, e ormai non c'era più nulla di lui. Di lui, solo un mucchietto era rimasto lì, irriconoscibile. Se non fosse stato per il naso, quasi avrei pensato di averlo confuso con un altro.<br />Invece era lui. Quel raggio di sole che il giorno prima lo faceva splendere, l'aveva fatto scivolare via. Ora rimaneva solo una pozza bagnata, a ricordo di quella meravigliosa persona, una vera opera, un vero uomo, anche se di <span style="font-style: italic;">neve</span>.<br />Era stato in grado di ascoltare, di sorridere, di non distogliere lo sguardo e di donare, rinunciando a tutto ciò che aveva, per dare a chi aveva davvero bisogno.<br /></div>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-14234680330711945282010-02-22T15:15:00.005+01:002010-02-22T15:49:56.034+01:00Primo esame del II annoOggi, finalmente, ho dato l'esame di <span style="font-weight: bold;">filosofia morale</span>! Lo stavo preparando da prima di gennaio; mi è stato <span style="font-weight: bold;">ritardato </span>di una settimana rispetto all'appello, ma alla fine l'ho dato e passato!<br />Preparare questo esame si è rivelato davvero faticoso, in particolare per la <span style="font-weight: bold;">quantità </span>di roba da fare. Potete vedere voi stessi nella <span style="font-weight: bold;">foto</span>.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S4KSNlEmFZI/AAAAAAAAAaM/9ReEzfR76JE/s1600-h/P2220012.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S4KSNlEmFZI/AAAAAAAAAaM/9ReEzfR76JE/s320/P2220012.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5441072061804320146" border="0" /></a>Preciso che i tre libri in piedi ("<span style="font-weight: bold;">Etica Nicomachea</span>", "<span style="font-weight: bold;">La Repubblica</span>" e "<span style="font-weight: bold;">Politica</span>") sono preceduti da una introduzione, hanno numerose note e sono per metà in greco. In compenso, i due libri che vedete sotto fotocopiati, erano entrambi da fare interi, senza saltare nulla.<br />Potete immaginare quanto tempo richieda preparare un esame di questo tipo. Al di là del tempo necessario ad una prima lettura dei libri (che tutto sommato non richiede tantissimo), ciò che impegna di più è <span style="font-weight: bold;">memorizzare </span>il senso delle opere!<br />In ogni caso, adesso non ho più motivo per lamentarmi: l'esame è <span style="font-weight: bold;">dato</span>, ed è andato anche molto bene. Sono riuscito a prendere <span style="font-weight: bold;">30</span>, nonostante avessi un po' di confusione in testa!<br />E per festeggiare, niente di meglio di una <span style="font-weight: bold;">bibita </span>rinfrescante...ma non una bibita qualunque, una <span style="font-weight: bold;">bilz</span>! Vi chiedete cos'è? E' quella nella foto!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S4KSNd0d0tI/AAAAAAAAAaE/d_aeoaeE0uI/s1600-h/P2220011.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S4KSNd0d0tI/AAAAAAAAAaE/d_aeoaeE0uI/s320/P2220011.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5441072059857621714" border="0" /></a>Dite che non è un indizio molto utile? Va bene, vi spiego. La <span style="font-weight: bold;">bilz </span>è una bibita <span style="font-weight: bold;">cilena</span>, che io e Seba abbiamo portato dal nostro viaggio! Di cosa sa? Difficile dirlo a parole. E' un gusto particolare. E' dolce, di colore rosso. Un gusto, per me, <span style="font-weight: bold;">impagabile</span>!<br />Comunque, ora che ho dato questo esame, il primo del mio secondo anno a <span style="font-weight: bold;">Filosofia</span>, mi sento molto più rilassato. Finalmente posso concentrarmi su altri libri, altri corsi e altri autori! Quindi, <span style="font-weight: bold;">avanti </span>col prossimo esame!Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-37612814223054218632010-02-15T11:04:00.003+01:002010-02-15T11:20:31.680+01:00Oceano PacificoDi fronte alla tua potenza,<br />di fronte alla tua danza,<br />osservo,<br />inerme,<br />immobile,<br />accecato dal ritmo.<br />L'energia si trasmette:<br />fomenta,<br />fortifica<br />e frena.<br />Vorrei urlare,<br />travolgere<br />e scaraventarmi<br />sul mondo;<br />vorrei essere immenso;<br />vorrei eguagliarti.<br /><br />Perché nessuno si ferma<br />a guardare?<br />a pensare?<br />ad amare?<br /><br />Cosa sono<br />davanti a te?<br />davanti ai tuoi colpi?<br /><br />Un'onda arriva:<br />si sveglia,<br />alza lo sguardo<br />e poi muore,<br />in schizzi di vita.<br />Un uccello<br />si appoggia a te,<br />sulla tua dolce schiena,<br />così immensa,<br />sublime<br />e terribile.<br />E la furia<br />si calma e placa,<br />con te,<br />Pacifico,<br />danzatore<br />di furia cieca,<br />libera<br />e affascinante.<br /><br />Mi sono fermato.<br />Ho guardato.<br />Ho pensato.<br />Ho amato?<br /><br />Sono poco più<br />di un granello di sabbia,<br />ma ti canto.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S3kfhsGEWyI/AAAAAAAAAZ8/n-xqRsPjfZs/s1600-h/PC290582.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S3kfhsGEWyI/AAAAAAAAAZ8/n-xqRsPjfZs/s320/PC290582.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5438412688659340066" border="0" /></a>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-57895368492809265102010-02-06T11:22:00.003+01:002010-02-06T11:30:12.586+01:00Cielo stellatoUniverso infinito di stelle,<br />di bianco splendente,<br />l'oscura notte è gentile:<br />potrebbe ammirare lei sola<br />i tuoi occhi brillanti.<br />Con sacrificio si apre per noi,<br />piccoli e lontani ammiratori.<br /><br />Manto di luci irraggiungibili,<br />abbraccio divino e perfetto!<br /><br />Bellezza maestosa e potente:<br />catturi il nostro sguardo da millenni,<br />e sempre ci lasci come bambini,<br />scendendo soave.<br />E con baci lucenti<br />suggelli promesse<br />con sogni e speranze.<br /><br />Calda coperta del mondo,<br />dono di inesauribile luce!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S21Em-SGjZI/AAAAAAAAAZ0/0os3ACuuptY/s1600-h/10425_UP.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 320px; height: 191px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S21Em-SGjZI/AAAAAAAAAZ0/0os3ACuuptY/s320/10425_UP.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435075761650699666" border="0" /></a>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-79667484937133603632010-01-31T09:59:00.004+01:002010-02-04T18:15:10.489+01:00The DawnLa tua bellezza<br />è in divenire:<br />dal limpido cielo,<br />che porti in te,<br />prepari un divino spettacolo!<br />Coi colori, dai vita<br />a tale meraviglia!<br />Il tuo cielo si tinge:<br />un rosso vita<br />ti anima.<br />Sembri finire,<br />e tutto vuole addormentarsi<br />con te,<br />ma è adesso che tu<br />culmini qui,<br />davanti ai miei<br />occhi incapaci.<br />E' adesso che urli con forza:<br />"Vivo!"<br />E se anche, fra poco,<br />sparirai in silenzio,<br />la tua bellezza<br />è ormai eterna,<br />e sempre ritorni<br />per questi poveri occhi.<br /><br />*Il titolo è volutamente in inglese, siccome in questa lingua, il termine non ha genere, né maschile, né femminile.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S2VIgKILYSI/AAAAAAAAAZk/CAmMNDNk3iU/s1600-h/HPIM1315.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 241px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S2VIgKILYSI/AAAAAAAAAZk/CAmMNDNk3iU/s320/HPIM1315.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5432828242804039970" border="0" /></a>Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-60968110922838734532010-01-25T17:22:00.006+01:002010-01-31T10:37:16.150+01:00SantiagoGli ultimi giorni in <span style="font-weight: bold;">Cile</span>, prima della partenza per l'<span style="font-weight: bold;">Italia</span>, li abbiamo trascorsi nella grande capitale: <span style="font-weight: bold;">Santiago de Cile</span>! Una realtà assolutamente differente rispetto a <span style="font-weight: bold;">Talca </span>o alle città del sud. Non per niente è la <span style="font-weight: bold;">capitale</span>!<br />Innanzitutto la gente ha un aspetto <span style="font-weight: bold;">diverso</span>. Se a <span style="font-weight: bold;">Talca </span>si osservano soprattutto cileni intenti nei loro affari, pigri, godendosi le loro vacanze, a <span style="font-weight: bold;">Santiago </span>si ha un'impressione più europea. Più giovani, più turisti, più energia!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13Gwe9-C1I/AAAAAAAAAXs/DO9jQww8fUk/s1600-h/P1040037.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13Gwe9-C1I/AAAAAAAAAXs/DO9jQww8fUk/s320/P1040037.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715261927689042" border="0" /></a>Qui potete osservare un <span style="font-weight: bold;">paseo </span>(via pedonale) del centro, assolutamente affollata. Provate poi a immaginare il <span style="font-weight: bold;">caldo </span>dell'estate (so che è difficile, mentre lo si legge in inverno!).<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13GwouO0oI/AAAAAAAAAX0/7BCBHGMWOjI/s1600-h/P1040038.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13GwouO0oI/AAAAAAAAAX0/7BCBHGMWOjI/s320/P1040038.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715264546034306" border="0" /></a>Questa è la <span style="font-weight: bold;">piazza </span>del centro di <span style="font-weight: bold;">Santiago</span>. L'edificio nel fondo è la posta. Visto il numero di persone, poi, era praticamente impossibile trovare un posto per sedersi e riposare un po' all'ombra!<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13Gwx3YHZI/AAAAAAAAAX8/Cxzw4zKeqIE/s1600-h/P1040039.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13Gwx3YHZI/AAAAAAAAAX8/Cxzw4zKeqIE/s320/P1040039.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715267000311186" border="0" /></a>Questo strano monumento è dedicato all'<span style="font-weight: bold;">indio</span>, ed è situato nella piazza.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13GxjQCH4I/AAAAAAAAAYM/R5nCDspUmdY/s1600-h/P1040054.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13GxjQCH4I/AAAAAAAAAYM/R5nCDspUmdY/s320/P1040054.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715280257064834" border="0" /></a>Ed ecco qui la bella <span style="font-weight: bold;">cattedrale</span>. E' stata più volte un nostro rifugio nelle poche giornate trascorse a <span style="font-weight: bold;">Santiago</span>. Sia perché era fresca, sia per l'atmosfera davvero conciliante alla preghiera.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13GxZv5hMI/AAAAAAAAAYE/G1U1dm6nr1c/s1600-h/P1040043.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13GxZv5hMI/AAAAAAAAAYE/G1U1dm6nr1c/s320/P1040043.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715277706364098" border="0" /></a>Ecco l'altare al suo interno: davvero <span style="font-weight: bold;">splendido</span>!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HRjtayoI/AAAAAAAAAYU/rqBmLil8DPo/s1600-h/P1040058.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HRjtayoI/AAAAAAAAAYU/rqBmLil8DPo/s320/P1040058.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715830136130178" border="0" /></a>Questa, invece, è una tipica foto da cartolina: un pezzo della <span style="font-weight: bold;">cattedrale</span>, da un lato, e il suo riflesso sul grattacielo, dall'altro.<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HSGkZUUI/AAAAAAAAAYc/dZHQXWGcgCY/s1600-h/P1050069.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HSGkZUUI/AAAAAAAAAYc/dZHQXWGcgCY/s320/P1050069.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715839493525826" border="0" /></a>Tra i vari luoghi visitati c'è stato il <span style="font-weight: bold;">cerro Santa Lucia</span> ("<span style="font-style: italic;">cerro</span>", che si pronuncia "<span style="font-style: italic;">serro</span>", vuol dire collina): un punto panoramico in città da cui ammirare un bel panorama!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HSSSv8KI/AAAAAAAAAYk/28tF3Q6oKWY/s1600-h/P1050071.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HSSSv8KI/AAAAAAAAAYk/28tF3Q6oKWY/s320/P1050071.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715842640736418" border="0" /></a><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HTHy4SxI/AAAAAAAAAYs/8__0gQ-rPD4/s1600-h/P1050077.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HTHy4SxI/AAAAAAAAAYs/8__0gQ-rPD4/s320/P1050077.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715857002580754" border="0" /></a>Ecco un po' di vedute della città. Come potete vedere il centro è caratterizzato da alti grattacieli. Una città molto più <span style="font-weight: bold;">moderna </span>di Talca!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HTncu_lI/AAAAAAAAAY0/iS_2yJwM31A/s1600-h/P1050097.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HTncu_lI/AAAAAAAAAY0/iS_2yJwM31A/s320/P1050097.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430715865499631186" border="0" /></a>Oltre a numerose chiese (di cui vi risparmio l'elenco e le foto), siamo andati davanti a <span style="font-weight: bold;">La Moneda</span>, residenza ufficiale del Presidente delle Repubblica del Cile. In teoria è visitabile, ma siccome questo mese c'erano le <span style="font-weight: bold;">elezioni</span>, era chiuso al pubblico.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HumY6VyI/AAAAAAAAAY8/4TLRHMvB_XE/s1600-h/P1050099.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HumY6VyI/AAAAAAAAAY8/4TLRHMvB_XE/s320/P1050099.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430716329071630114" border="0" /></a>In ogni caso, questo non ci ha impedito di visitare le <span style="font-weight: bold;">mostre </span>allestite nelle sale sotto il palazzo. In particolare, avevano appena aperto una mostra di <span style="font-weight: bold;">statue cinesi di terracotta</span> (in foto ne vedete due grandi riproduzioni: gli originali sono più a grandezza uomo). Molto interessante, anche se mal gestita, almeno per noi europei, abituati a un livello culturale più alto.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HvCwe96I/AAAAAAAAAZE/DbHY32HQaSQ/s1600-h/P1060111.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HvCwe96I/AAAAAAAAAZE/DbHY32HQaSQ/s320/P1060111.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430716336686692258" border="0" /></a>Il penultimo giorno, poi, ci siamo dedicati ai musei. Prima quello di <span style="font-weight: bold;">Bellas Artes</span>.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HvUlOXII/AAAAAAAAAZM/6ZO6_DQcI64/s1600-h/P1060113.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HvUlOXII/AAAAAAAAAZM/6ZO6_DQcI64/s320/P1060113.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430716341471304834" border="0" /></a>Ecco una statua al suo interno: la <span style="font-weight: bold;">Miseria</span>. C'erano anche dipinti, e mostre di fotografia.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13Hvnf5EVI/AAAAAAAAAZU/rOiW6gsta5Y/s1600-h/P1060133.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13Hvnf5EVI/AAAAAAAAAZU/rOiW6gsta5Y/s320/P1060133.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430716346549211474" border="0" /></a>Il secondo museo visitato è stato quello di <span style="font-weight: bold;">arte precolombina</span>, di cui potete vedere un esempio.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HwOEB8YI/AAAAAAAAAZc/DEcfW_cTK60/s1600-h/P1070163.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S13HwOEB8YI/AAAAAAAAAZc/DEcfW_cTK60/s320/P1070163.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430716356901335426" border="0" /></a>Infine, l'ultimo giorno, nella mattinata prima della partenza, abbiamo visitato un mercato di <span style="font-weight: bold;">artesania </span>(prodotti artigianali), chiamato <span style="font-weight: bold;">los Dominicos</span>. Molto carino!<br />Quello che ho mostrato è, in linea di massima, il grosso del nostro viaggio. In realtà ci sono state molte altre visite, molte altre "avventure", ma raccontarle tutte richiederebbe davvero troppo! In ogni caso, sono disposto a rispondere a qualsiasi <span style="font-weight: bold;">curiosità </span>o <span style="font-weight: bold;">domanda</span>!Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1015603896049264166.post-69447568936299215952010-01-17T21:16:00.005+01:002010-01-31T10:37:01.020+01:00ConstituciònEcco qui un secondo <span style="font-weight: bold;">post </span>sul mese in <span style="font-weight: bold;">Cile</span>! Stavolta, come promesso, vi racconterò di <span style="font-weight: bold;">Constituciòn</span>, una bella città sull'oceano.<br />Per arrivarci, da <span style="font-weight: bold;">Talca</span>, abbiamo preso un <span style="font-weight: bold;">treno</span>, molto tipico e turistico. E' abbastanza vecchio e malridotto, però ha un fascino tutto suo, siccome passa in mezzo al verde del <span style="font-weight: bold;">Cile</span>, fermandosi in piccoli paesini. Il viaggio, che in macchina richiede un'oretta e mezzo, col trenino richiede <span style="font-weight: bold;">tre</span> ore circa!<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxQbQBQKI/AAAAAAAAAWM/gTWkckTiorg/s1600-h/PC290512.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxQbQBQKI/AAAAAAAAAWM/gTWkckTiorg/s320/PC290512.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806502918373538" border="0" /></a>Sembra sconveniente, ma una volta che il treno va, ci si gode il paesaggio e il tempo scorre rapido.<br />Un'altra cosa tipica del viaggio, è che, nella stazione a metà del viaggio, <span style="font-weight: bold;">Gonzalez Bastias</span>, ci sono sempre dei venditori di prodotti da mangiare.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxQ23yM0I/AAAAAAAAAWU/TnWTRQHCnGg/s1600-h/PC290524.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxQ23yM0I/AAAAAAAAAWU/TnWTRQHCnGg/s320/PC290524.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806510332916546" border="0" /></a>Noi non ci siamo fermati a mangiare, perché là, spesso, non facevamo altro che andare da parenti a mangiare, quindi una pausa ci faceva comodo!<br />Per darvi un'idea del <span style="font-weight: bold;">paesaggio </span>che era possibile vedere dal treno, guardate la prossima foto!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxRKXrGdI/AAAAAAAAAWc/nyt7H2UJQKs/s1600-h/PC290534.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxRKXrGdI/AAAAAAAAAWc/nyt7H2UJQKs/s320/PC290534.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806515566942674" border="0" /></a>Il fiume <span style="font-weight: bold;">Maule </span>che sfocia nell'oceano: davvero mozzafiato!<br />A fine viaggio, comunque, si arriva in città, e la prima cosa che colpisce è l'<span style="font-weight: bold;">odore</span>! Purtroppo, vicino alla città c'è una fabbrica di <span style="font-weight: bold;">cellulosa </span>da cui arriva questo odore sgradevole. Per fortuna l'odore non arriva in tutte le zone della città.<br />In ogni caso, questo non ci ha impedito di visitare <span style="font-weight: bold;">Constituciòn</span>! La prima tappa è stata la <span style="font-weight: bold;">cattedrale</span>.<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxRQpuEpI/AAAAAAAAAWk/5pT5l4zGVfw/s1600-h/PC290542.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 240px; height: 320px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxRQpuEpI/AAAAAAAAAWk/5pT5l4zGVfw/s320/PC290542.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806517253247634" border="0" /></a>Molto bella, anche se all'interno c'era una musica assolutamente inadatta per pregare.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxRyvC1TI/AAAAAAAAAWs/M5rMoY9gO6c/s1600-h/PC290552.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxRyvC1TI/AAAAAAAAAWs/M5rMoY9gO6c/s320/PC290552.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806526402385202" border="0" /></a>Come potete vedere, la tappa successiva è stata l'<span style="font-weight: bold;">oceano</span>! Uno spettacolo meraviglioso! Osservate la sabbia <span style="font-weight: bold;">nera</span>, tipica di questa località!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxrihQo6I/AAAAAAAAAW0/zTUq3N0qkYw/s1600-h/PC290560.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxrihQo6I/AAAAAAAAAW0/zTUq3N0qkYw/s320/PC290560.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806968726201250" border="0" /></a>Ecco qui una bellissima <span style="font-weight: bold;">stella di mare</span>!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxsPFFbUI/AAAAAAAAAW8/T0Qy64NnmHo/s1600-h/PC290575.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxsPFFbUI/AAAAAAAAAW8/T0Qy64NnmHo/s320/PC290575.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806980687621442" border="0" /></a>Le <span style="font-weight: bold;">pietre </span>sullo sfondo sono molto grandi e belle da guardare: queste opere naturali sono molto impressionanti e fa davvero effetto vederle!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxsW35EXI/AAAAAAAAAXE/PnF2_glEOYg/s1600-h/PC290587.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxsW35EXI/AAAAAAAAAXE/PnF2_glEOYg/s320/PC290587.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806982779769202" border="0" /></a>Infatti non potevamo non avvicinarci e <span style="font-weight: bold;">camminarci </span>vicino.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxsrHSyNI/AAAAAAAAAXM/vYd8MAWKFbU/s1600-h/PC290606.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1NxsrHSyNI/AAAAAAAAAXM/vYd8MAWKFbU/s320/PC290606.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427806988213078226" border="0" /></a>C'era chi giocava vicino all'acqua, ma nessuno faceva il bagno. L'acqua è troppo <span style="font-weight: bold;">fredda </span>e la corrente troppo <span style="font-weight: bold;">forte </span>per potersi bagnare.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1N1LmvRx4I/AAAAAAAAAXc/POHayAHzZ78/s1600-h/PC290593.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1N1LmvRx4I/AAAAAAAAAXc/POHayAHzZ78/s320/PC290593.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427810818149435266" border="0" /></a>Su una roccia, poi, stavano questi <span style="font-weight: bold;">lobos marinos</span> (come delle <span style="font-weight: bold;">foche</span>).<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1N1L15aloI/AAAAAAAAAXk/TJyUxwXuItM/s1600-h/PC290597.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_etpLAqNrvvM/S1N1L15aloI/AAAAAAAAAXk/TJyUxwXuItM/s320/PC290597.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427810822218487426" border="0" /></a>Infine, ammirate la pietra più bella della spiaggia: la <span style="font-weight: bold;">piedra de la iglesia</span>! Sopra è piena di <span style="font-weight: bold;">uccelli </span>che si posano e volano: uno spettacolo davvero incredibile!Francescohttp://www.blogger.com/profile/02297582346773520055noreply@blogger.com4